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STATI UNITIEx generali accusano Biden: «Il caos in Afghanistan è colpa sua»

20.03.24 - 14:00
Emergono nuovi dettagli sulle operazioni di sgombero del 2021. Testimonianze di fronte al Senato americano
IMAGO
Fonte TheGuardian
Ex generali accusano Biden: «Il caos in Afghanistan è colpa sua»
Emergono nuovi dettagli sulle operazioni di sgombero del 2021. Testimonianze di fronte al Senato americano

WASHINGTON - Erano a capo dei militari statunitensi stazionati in Afghanistan. E hanno pesantemente criticato l'amministrazione Biden per la gestione delle operazioni di sgombero nell'agosto del 2021. Gli ex generali Mark Milley e Kenneth McKenzie Jr., nel frattempo andati in pensione, sono sempre stati riluttanti e ostili nei confronti di quel "fuggi fuggi" generale, ordinato dal dipartimento di Stato americano dopo che i talebani si erano impossessati di Kabul, ma non avevano mai rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito e, soprattutto, non avevano mai testimoniato di fronte al Senato americano.

Ora, però, emerge una spaccatura non indifferente tra il potere militare stazionato sul posto e il dipartimento di Stato americano, il quale avrebbe dovuto, stando al primo, dare un ordine di evacuazione del personale molto tempo prima e mettere a disposizione almeno 2500 uomini per garantire il successo dell'operazione. Questo, stando a Milley e McKenzie Jr., non è stato fatto e ha causato il panico generale che ha contraddistinto gli ultimi giorni dell'egemonia statunitense in Afghanistan.

All'epoca, la Casa Bianca aveva fatto sapere che il presidente Biden era stato impossibilitato ad agire a causa di precedenti accordi presi con i talebani da parte dell'amministrazione Trump e aveva attribuito la colpa, almeno in parte, alla leadership militare statunitense, che aveva dichiarato di disporre di un numero sufficiente di uomini per garantire la riuscita dell'operazione. Ma, come detto in precedenza, Milley e McKenzie Jr., hanno espresso opinioni diametralmente opposte.

Che siano stati estremamente caotici, quei giorni, è un dato di fatto. Prima della partenza dell'ultimo elicottero a stelle e strisce, infatti, a Kabul, 13 soldati avevano tragicamente perso la vita in un attacco bomba. Migliaia di persone si erano inoltre assembrate sulle piste e le piattaforme di lancio dei velivoli americani, pregando di essere salvate. In totale, l'esercito era riuscito a evacuare circa 130mila persone, tra cittadini americani e afghani, il tutto nell'arco di due settimane. Un'operazione "lampo" a dir poco.

Di fronte al Senato americano l'ex generale Milley ha dichiarato: «L'errore fondamentale è stato la tempistica», giudicando il suo "via libera" del dipartimento di Stato «troppo lento e tardivo». McKenzie Jr., dal canto suo, ha detto: «Avevamo militari nella regione dal 9 luglio, ma non abbiamo potuto fare nulla», definendo l'inattitudine del dipartimento «un errore fatale» e responsabile del risultato complessivo dell'operazione.

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