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ISRAELE: LIVETruppe israeliane nel parlamento: «Hamas ha perso il controllo di Gaza»

13.11.23 - 07:35
Dal Libano: «La linea rossa per Hezbollah è la totale distruzione della resistenza a Gaza»
keystone-sda.ch / STF (Ohad Zwigenberg)
Dal Libano: «La linea rossa per Hezbollah è la totale distruzione della resistenza a Gaza»

Il destino dei circa 240 ostaggi israeliani in mano ad Hamas a Gaza è sempre più in bilico. La fazione islamica, ha annunciato ieri un funzionario palestinese alla Reuters, ha sospeso le trattative con Israele mediate dal Qatar sul rilascio dei rapiti. Il motivo - mentre al nord di Israele la situazione con il Libano sta precipitando - è la battaglia che infuria nei dintorni dell'ospedale Shifa nel centro di Gaza City, stretto nella morsa dell'esercito israeliano a caccia dei miliziani e ormai al collasso.

19:51

Truppe israeliane nel parlamento di Gaza
Soldati israeliani della Brigati Golani sono penetrati nel Parlamento di Gaza City prendendone il controllo. Virale sui social la foto delle truppe che espongono le bandiere israeliane dietro il banco della presidenza. Dal canto suo, un membro di Hamas a Beirut ha dichiarato alla Nbc che Hezbollah entrerà pienamente in guerra con Israele se Hamas sarà completamente distrutta a Gaza. «La linea rossa per Hezbollah è la totale distruzione della resistenza a Gaza», ha detto Ahmed Abdul Hadi con Nbc.

19:39

Israele: «Hamas ha perso il controllo di Gaza»
«Hamas ha perso il controllo di Gaza, non ha il potere di fermare l'esercito». Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant secondo cui «i terroristi stanno fuggendo al sud e i civili stanno saccheggiando le loro basi. Non hanno più fiducia nel governo». Dal canto suo Thomas White, capo dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) a Gaza, ha scritto su X che «i nostri camion hanno esaurito il carburante: domani non potremo ricevere gli aiuti in arrivo dal valico di Rafah». Intanto, le sirene d'allarme sono tornare a risuonare nel centro di Israele. L'esercito israeliano riferisce che per la prima volta da giorni un grande attacco con razzi è stato lanciato contro l'intera area centrale del Paese. (ats)

19:03
keystone-sda.ch / STF (Ohad Zwigenberg)
18:44

Ministero sanità Hamas, «bilancio dei morti sale a 11'360»
E' salito a 11'360 il numero delle persone morte nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre scorso, secondo l'ultimo bilancio del ministero della Sanità di Hamas. Lo riporta l'agenzia stampa palestinese Wafa. Tra i morti finora ci sarebbero 4'609 minori, 3'100 donne e 678 anziani.

Il numero dei feriti, invece, ha raggiunto i 28 mila. In Cisgiordania, il numero dei palestinesi uccisi è salito a 180, e quello dei feriti a 2'700. Il ministero ribadisce che è difficile raccogliere informazioni per la mancanza di comunicazione e a causa degli attacchi agli ospedali, ma precisa che 3'250 cittadini, di cui 1'700 minori, sono ancora dispersi (ats)

18:31

Israele, «uccisi altri due comandanti di Hamas a Gaza»
L'esercito israeliano e lo Shin Bet (servizio di sicurezza interno) hanno fatto sapere che sono stati uccisi il comandante della Divisione missili anti tank della Brigata Khan Younis Yaqub Ashur e l'ex capo dell'intelligence militare del gruppo Muhammad Khamis Dababesh. Quest'ultimo, hanno aggiunto, negli ultimi due anni è stato il rappresentante di Hamas ai raduni delle fazioni nazionali e islamiche a Gaza. (ats)

17:42

Borrell: «Ora serve un maggior coinvolgimento dell'Ue»
«Ora serve un maggior coinvolgimento dell'Ue nel Medio Oriente, e in particolare nella costruzione dello Stato palestinese. Se non si trova una soluzione ora vivremo un ciclo di violenza che si perpetuerà di generazione in generazione». Lo ha detto l'alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell al termine del Consiglio Affari Esteri. «Non ci sarà una soluzione per il dopo guerra a Gaza - ha aggiunto Borrell - senza il coinvolgimento dei Paesi arabi e non può essere solo finanziario, devono contribuire politicamente». L'Alto rappresentante della politica estera Ue al termine del Consiglio Affari Esteri, precisando che al momento «gli Stati arabi non vogliono parlare del giorno dopo ma del giorno di oggi». «Questa tragedia deve essere un'occasione perché tutto il mondo capisca che ci deve essere la soluzione dei due Stati, non solo la ricostruzione di Gaza ma uno Stato per i palestinesi», ha proseguito. (ats)

16:30

Israele chiude un'emittente «filo-Hezbollah»
Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato ieri la chiusura delle attività in Israele dell'emittente satellitare libanese al-Mayadeen, reputata vicina alle posizioni degli Hezbollah. Lo scrive il Times of Israel. La motivazione addotta dalle autorità è che i suoi programmi «danneggiano la sicurezza nazionale». Il riferimento è in particolare a trasmissioni dal vivo nelle vicinanze di postazioni dell'esercito israeliano. Alcuni ministri hanno invocato anche la chiusura di al-Jazeera. Ma il governo esita, secondo i media, in quanto il Qatar svolge opera di mediazione per la liberazione di ostaggi tenuti da Hamas. (ats)

16:04

Il re di Giordania: «Israele non deve occupare Gaza»
Il re di Giordania Abdallah rifiuta ogni piano di Israele di occupare parti della Striscia di Gaza o di cercare di istituire zone di sicurezza all'interno dell'enclave palestinese. Lo riporta l'agenzia Petra secondo cui «la priorità ora è di mettere fine alla guerra e di consentire l'ingresso nella Striscia di aiuti sufficienti». Dal canto suo il premier israeliano Benyamin Netanyahu, riferendosi alla situazione al confine nord di Israele ma senza nominare direttamente Hezbolla, ha detto: «Chi pensa che può estendere gli attacchi contro le nostre forze e i nostri civili gioca con il fuoco». «Al fuoco - ha aggiunto parlando in una base militare - risponderemo con un fuoco ancora maggiore. Che non ci mettano alla prova. Finora abbiamo mostrato solo una minima parte delle nostre potenzialità». Intanto, il portavoce del Ministero degli Esteri giordano ha annunciato che è in corso l'evacuazione di 69 cittadini giordani residenti nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah. Lo ha riferito l'agenzia Petra. (ats)

15:53

In aumento anche l'islamofobia, ma non vengono raccolti dati come per l'antisemitismo

Gli attacchi avvengono per lo stesso motivo: il credo religioso. Ma a livello politico e di sicurezza, alcune vittime valgono più di altre

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15:53

Osce: «Dal 7 ottobre un'ondata di odio antisemita e anti-musulmano»
«I crimini d'odio sono aumentati in molti Paesi dell'Osce nell'ultimo mese, con gravi ripercussioni sulla sicurezza delle comunità ebraiche e musulmane. Ciò minaccia di minare la stabilità delle nostre società». È quanto sostiene l'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani (Odihr) dell'Osce. «Le comunità ebraiche e musulmane in tutta la nostra regione dicono di non essersi mai sentite così insicure come oggi, in mezzo alla proliferazione dell'odio e della divisione», ha dichiarato il direttore dell'Odihr, Matteo Mecacci. «Ora più che mai, tutti coloro che sono presi di mira dal pregiudizio e dall'odio hanno bisogno del sostegno dei governi e della solidarietà di tutti coloro che si battono per la coesistenza pacifica» ha aggiunto. Secondo l'Osce, gli attacchi di Hamas in Israele il 7 ottobre e le successive violenze in Medio Oriente hanno scatenato un'ondata di discriminazione e odio antisemita e anti-musulmano, che vanno dall'incitamento all'odio online e offline, al danneggiamento di proprietà personali e alla profanazione di luoghi di culto, alle minacce di omicidio e persino all'omicidio. «Questa ondata di odio colpisce al cuore le nostre democrazie e i valori su cui si basano. Se non affrontati, i crimini d'odio possono portare a ulteriori violenze» si aggiunge. «È responsabilità dei governi affrontare ogni crimine d'odio, sostenere le comunità colpite e promuovere la tolleranza e il dialogo al fine di garantire una coesistenza pacifica» conclude l'Odihr che annuncia per fine mese la presentazione del suo rapporto annuale con i dati aggiornati sui crimini d'odio. (ats)

15:37

Valico di Rafah, evacuazione per 69 cittadini giordani
Il portavoce del Ministero degli Esteri giordano ha annunciato che è in corso l'evacuazione di 69 cittadini giordani residenti nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah. Lo ha riferito l'agenzia Petra. (ats)

15:14

Biden accusato di «diffondere disinformazione»
Un documento interno al Dipartimento di Stato americano accusa Joe Biden di «diffondere disinformazione» sulla guerra a Gaza e punta il dito contro Israele, colpevole di «crimini di guerra». Il documento di cinque pagine, firmato da 100 dipendenti del Dipartimento, chiede agli Stati Uniti di rivedere la sua politica nei confronti di Israele e preme per un cessate il fuoco. Il documento - riporta Axios - mostra le divisioni interne all'amministrazione Biden sulla guerra di Israele. «I membri della Casa Bianca e del consiglio per la sicurezza nazionale ignorano le vite dei palestinesi», si legge nelle carte riportate da Axios. (Ats Ans)

15:09

«Eliminata squadra terroristica all'ospedale»
L'esercito israeliano ha eliminato «una squadra terroristica insediatasi nell'area dell'ospedale Al-Quds' a Gaza che dall'ingresso dell'ospedale ha sparato contro i soldati». Lo ha detto un portavoce militare aggiungendo che «i terroristi eliminati sono stati 21». (Ats Ans)

15:00
keystone-sda.ch / STR (Hatem Ali)
14:58

Operazioni umanitarie ferme tra 48 ore
Le Nazioni Unite hanno avvertito che le operazioni umanitarie a Gaza «cesseranno entro 48 ore» a causa della mancanza di carburante. (Ats Ans Afp)

13:31
keystone-sda.ch (NEIL HALL)
13:30

Israele: 4300 attacchi dall'inizio delle operazioni
L'esercito israeliano afferma di aver effettuato un totale di 4300 attacchi da quando sono iniziate le operazioni di terra nella Striscia di Gaza, circa due settimane fa. Su Telegram viene spiegato che sarebbero state colpite centinaia di postazioni di lancio di missili anticarro e circa 300 dei famosi tunnel sotterranei. Circa 3000 obiettivi erano «infrastrutture terroristiche» e più di 100 di questi erano dotati di ordigni esplosivi. Inoltre, le Forze di difesa israeliane sostengono di aver attaccato centinaia di centri di comando e controllo dell'organizzazione islamica palestinese Hamas. (Ats Dpa)

12:34

Scoperte decine di armi nell'area marittima di Gaza
La marina militare israeliana ha scoperto decine di armi ed equipaggiamento da guerra - per infiltrazioni in territorio dello stato ebraico - nell'area marittima di Gaza. Lo ha detto il portavoce militare allegando un video in cui sono riprese varie armi tra cui lancia missili a spalla, gommoni, cinture esplosive, testate utilizzabili dai droni, razzi e munizioni. Tutte - ha aggiunto - sono state distrutte dalle unità dei genieri. (Ats Ans)

12:14

Pausa umanitaria a Rafah
Israele ha annunciato una pausa umanitaria di quattro ore nell'agglomerato urbano di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. La 'sospensione tattica' delle attività militari in quell'area è in vigore nelle ore 10-14 locali. A quanto risulta è la prima volta che Israele osserva una pausa umanitaria nel settore a sud del Wadi Gaza.

Intanto, secondo la radio pubblica israeliana Kan, il valico di Rafah di transito verso l'Egitto è stato aperto per consentire l'uscita di circa 500 persone in possesso di una doppia nazionalità. Oggi è previsto l'ingresso di 85 camion di aiuti umanitari. (Ats Ans)

12:12

Hamas vuole solo uno «scambio completo»
«La nostra posizione sul dossier prigionieri è stata chiara fin dall'inizio. E si riferisce ad un completo scambio di prigionieri». Lo ha detto, ripreso dai media israeliani, Osama Hamdan. L'alto esponente di Hamas dal Libano ha così escluso le voci su negoziati per uno scambio parziale tra ostaggi e detenuti della fazione nelle carceri israeliane. Inoltre ha spiegato che i negoziati riguardo gli ostaggi con passaporto straniero in mano di Hamas corrono in parallelo ma sono «ostacolati» da Israele. (Ats Ans)

12:10
keystone-sda.ch / STF (HAITHAM IMAD)
11:00

«Hamas intendeva arrivare fino in Cisgiordania»
Il piano originale di Hamas del 7 ottobre scorso non si limitava all'attacco omicida ai kibbutz israeliani ma prevedeva di continuare l'assalto fino al confine con la Cisgiordania aiutato dalle cellule locali. Lo ha riferito, ripreso dai media israeliani, il Washington Post che cita fonti della sicurezza occidentale e medio orientali in base a mappe, note e altre istruzioni scritte trovate sui corpi dei miliziani di Hamas e dagli interrogatori di quelli catturati. «Sappiamo - ha detto il ministro Yoav Gallant al giornale - che Hamas è arrivato con piani dettagliati». (fonte ats ans)

10:15

«Le sale operatorie sono fuori uso»
Le sale operatorie dell'ospedale Al-Shifa di Gaza «sono completamente fuori uso e quando i feriti vengono da noi non possiamo dare loro nient'altro che interventi di pronto soccorso»: a parlare, citato da Al-Araby Tv e dalla Cnn, è il direttore sanitario della struttura medica palestinese, vicino al quale si sta combattendo, dott. Mohammad Abu Salmiya. «Chiunque ha bisogno di interventi chirurgici muore e non possiamo fare nulla per loro», aggiunge il dirigente.

A proposito dei neonati prematuri estratti dalle incubatrici dopo l'esaurimento dell'ossigeno, Abu Salmiya ha detto che «vengono avvolti in fogli di alluminio e mettiamo loro vicino acqua calda per mantenerli al caldo». (fonte ats ans)
 
 

08:57

Tutti gli ospedali fuori servizio
Tutti gli ospedali nel nord della Striscia di Gaza sono fuori servizio: lo afferma il viceministro della Sanità di Hamas, Youssef Abu Rish. L'informazione non è al momento verificabile. (Ats ans)

08:49
Reuters
08:40

Sei bambini prematuri morti per l'impossibilità di curarli
Il governo di Hamas afferma che nelle ultime ore è salito a 6 il numero dei neonati prematuri morti per assenza di cure nell'ospedale Al-Shifa di Gaza, vicino al quale si combatte, e a 9 quello dei pazienti in cura intensiva che hanno perso la vita per lo stesso motivo. Nel precedente bilancio serale, il ministero della Salute di Hamas aveva parlato di 5 neonati e 7 pazienti in cura intensiva. (Ats ans)

07:36

Almeno tre decessi tra gli infermieri del Shifa
Almeno tre infermieri sono morti nell'ospedale Al-Shifa a Gaza, vicino al quale si combatte, secondo un bollettino delle Nazioni Unite ripreso dalla Bbc. Secondo l'Onu inoltre, infrastrutture vitali dell'ospedale, come la macchina per produrre ossigeno, i serbatoi d'acqua e un pozzo, l'unità cardiovascolare e il reparto maternità, sono state danneggiate. (Ats ans)

07:12

«Hamas voleva scatenare una guerra regionale»: lo dicono al Washington Post gli agenti segreti di quattro Paesi occidentali e mediorientali
L'intenzione di Hamas il 7 ottobre scorso non era solo uccidere e catturare il maggior numero di israeliani ma innescare un conflitto che avrebbe divampato in tutta la regione. Lo hanno rivelato al Washington Post funzionari di intelligence di quattro paesi occidentali e mediorientali. Secondo gli analisti, le prove trovate dopo gli attacchi - mappe dettagliate, scorte di cibo per diversi giorni, munizioni ed esplosivi in grandi quantità - rivelano l'intenzione dei terroristi di sferrare un colpo di proporzioni storiche e scatenare una reazione israeliana senza precedenti. E anche di andare avanti per giorni e giorni. (ats ans)
 
 

06:38
Foto Keystone
06:33

Clinica Shifa, l'OMS: «Condizioni spaventose»
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha nuovamente deplorato le «condizioni spaventose» del più grande ospedale della Striscia di Gaza. Nella clinica Shifa ci sono più di 2.000 persone, tra cui probabilmente più di 600 pazienti e circa 1.500 sfollati», ha scritto questo lunedì l'OMS sulla piattaforma X (ex Twitter), citando il Ministero della Sanità palestinese. Secondo il rapporto, i pazienti non erano più in grado di ricevere la dialisi, tra le altre cose. Anche i neonati prematuri sono stati trasferiti in sale operatorie senza incubatrici.