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Quando i fallimenti finiscono al museo

STATI UNITIQuando i fallimenti finiscono al museo

03.11.23 - 06:30
Il Museum of Failure di Washingon D.C. raccoglie tutte quelle idee (non così) geniali che non passano alla storia.
MC/DM
L'entrata del museo.
L'entrata del museo.
Quando i fallimenti finiscono al museo
Il Museum of Failure di Washingon D.C. raccoglie tutte quelle idee (non così) geniali che non passano alla storia.

WASHINGTON D.C. - Si chiama Museum of Failure ed è dedicato ai fallimenti più epici il nuovo pop-up aperto a Georgetown, quartiere storico di Washington. L’idea di fondo, partorita dallo psicologo clinico Samuel West, è quella di celebrare gli insuccessi forieri di grandi innovazioni. Ogni conquista, in fondo, è figlia di innumerevoli tentativi falliti a cui va reso giusto tributo.

Il Museo dei fallimenti, che resterà nella capitale fino al 5 novembre, è nato in Svezia nel 2017, come mostra itinerante dedicata a prodotti di tutto il mondo, soprattutto a quelli che poi hanno spianato la strada alle piccole, grandi rivoluzioni di cui tutti oggi usufruiamo.

«Il prof. West si era reso conto che le aziende di maggior successo avevano un indice di sperimentazione molto alto e di conseguenza anche di fallimenti – ci dice Johanna Guttmann portavoce del museo – La verità è che gli insuccessi insegnano molto più dei successi. L’idea è rimuovere lo stigma».

Il progetto ha già toccato diverse città americane, come Los Angeles, New York e Minneapolis. 

Particolarmente apprezzata dai visitatori è la sezione dedicata ai fallimenti commerciali e pubblicitari di Donald Trump, dalle aziende vinicole alle bisteccherie ai casinò, fino agli insuccessi elettorali più recenti.

Tra le idee bizzarre andate male c’è anche il famigerato “Oleato”, il caffè infuso con olio d’oliva introdotto, senza trionfo, qualche tempo fa dal colosso americano Starbucks.

Nella sezione dedicata ai giochi c’è la bambolina homeless pensata per sensibilizzare i bambini. Il gioco era poi risultato invendibile a causa degli occhi mostruosi che terrorizzavano i piccini. Incredibile, poi, la bambola – fortunatamente fuori commercio - che con seno posticcio removibile passa da ragazzina ad adulta.

Insomma, tutte idee che non sono riuscite a raggiungere i consumatori. Tra le più incredibili c’è la mazza da golf che si trasforma in orinale svitando il manico (la privacy del giocatore è protetta da una “comoda” asciugamano incorporata).

Tra le stramberie nell’area a “luci rosse” è esposto anche uno spray-preservativo che, comprensibilmente, non ha mai conquistato il mercato. 

Il museo ospita il “Muro del fallimento”, un pannello su cui i visitatori possono attaccare dei post-it con le loro confessioni di fallimento. I messaggi sono svariati, si va dagli insuccessi lavorativi a quelli scolastici. Ma i più gettonati sono di sicuro quelli collezionati in ambito sentimentale.

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