Nel paese più "fosforescente" del Ticino, Nadir Lafranchi ha presentato una mozione per limitare l'uso di tinteggiature sgargianti. Ma non tutti sono d'accordo
CADENAZZO - Nel comune più colorato del Ticino, la tinteggiatura delle case è diventato un tema di dibattito politico. A Cadenazzo, come riferito oggi da LaRegione, il Consiglio comunale dovrà esprimersi su una mozione che vuole dare un freno ai colori troppo sgargianti. Nadir Lafranchi (Plr) è il primo firmatario: «Ma non voglio passare per quello che vuole una città grigia e senza colori - dice. - Non è così».
Però la sua mozione propone parametri restrittivi, e limitazioni per chi costruisce nuove case.
«Sono i parametri indicati dal Cantone. E sono già in vigore nel nucleo storico. Quello che propongo è di estenderli a tutto il centro di Cadenazzo, che per qualche ragione sta diventando il paese più colorato del Ticino»
Come mai, secondo lei?
«Me lo sono chiesto. E' diventata una moda. Qualcuno ha iniziato a colorare la propria casa in modo acceso. Altri hanno visto, e hanno pensato bene di colorare la propria ancora di più»
Una specie di gara.
«Esatto. Ma a farne le spese è l'aspetto complessivo del paese. Anche perché i colori dopo un po' sbiadiscono, e il risultato non è quello che desideravano nemmeno i proprietari. In qualche modo, questa mozione vuole tutelare anche loro».
Non ha paura di passare per guastafeste? Chi non vorrebbe un paese colorato?
«Posso assicurare che non sono una persona a cui non piacciono i colori. Non voglio un paese in bianco e nero. Ma nemmeno un paese fosforescente».
Il Municipio però ha dato un preavviso negativo. Sostiene che le case "fosforescenti", in realtà, negli anni hanno perso colore da sé.
«È vero. Ma allora perché permettere di realizzarle? È una presa in giro. E poi, finora si è trattato di case piccole. A destare preoccupazione sono alcune abitazioni in costruzione, le quali avranno 5 o 6 piani. La tinteggiatura? È da definire. Vogliamo ritrovarci con uno o più palazzi fucsia o verde che si vedano da Belinzona a Locarno? Non penso».