Cerca e trova immobili

BERNALo spionaggio turco in Svizzera sarebbe realtà

29.03.17 - 14:43
I parlamentari chiedono misure contro il controllo politico di Erdogan ai danni dei suoi cittadini residenti sul suolo elvetico
Keystone
Lo spionaggio turco in Svizzera sarebbe realtà
I parlamentari chiedono misure contro il controllo politico di Erdogan ai danni dei suoi cittadini residenti sul suolo elvetico

BERNA - La Germania ha avviato un’indagine per il sospetto di spionaggio da parte dei servizi segreti turchi su suolo tedesco. La Svizzera sembra non essere immune alle mosse del regime di Erdogan, come rivela la trasmissione “10vor10” della SRF.

Secondo un informatore turco residente in Svizzera - al beneficio di un permesso di domicilio C - i servizi segreti turchi MIT sarebbero molto attivi presso l’ambasciata di Berna. «Tutte le informazioni che le spie raccolgono sugli “oppositori turchi” vengono trasmesse ad Ankara».

«No comment» - Prima del tentato colpo di Stato militare non riuscito, la Turchia impiegava una quindicina di agenti sul suolo svizzero. Dopo la ripresa del potere da parte del governo, il numero di spie nel territorio elvetico sarebbe passato a una quarantina o cinquantina, ha precisato l’informatore. L’ambasciata turca, dal canto suo, ha scelto di non commentare le rivelazioni di “10vor10”.

Anche il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) non ha voluto esporsi troppo sulla vicenda. «Il SIC analizza la situazione in Turchia e gli effetti che può avere sulla Svizzera - ha commentato la portavoce Isabelle Graber -. Se necessario, saranno prese delle misure al riguardo».

La reazione politica - Queste dichiarazioni hanno scatenato la reazione del Consigliere agli stati Alex Kuprecht (UDC del canton Svitto): «Ho intenzione di parlare di questa questione alla prossima sessione con il direttore del SIC».

Lo spionaggio turco sarà introdotto nell’ordine del giorno della prossima seduta dalla Commissione della gestione del Consiglio nazionale. Lo ha confermato Corina Eichenberger-Walther, membra del Consiglio nazionale per il Gruppo liberale radicale del canton Argovia. Tollerare la sorveglianza sul suolo Svizzero sarebbe fuori questione: «Lo Stato di diritto è lo stesso per tutti, bisogna farlo sapere anche alla Turchia». La Consigliera nazionale è intenzionata a sapere se le autorità svizzere abbiano ricevuto un elenco di nomi simile a quello consegnato a Berlino dai servizi segreti turchi.

Avvertire le vittime - Josef Dittli, Consigliere agli stati (PLR del canton Uri), ha presentato al Ministero pubblico della Confederazione una denuncia contro ignoti per attività di spionaggio. L’obiettivo sarebbe quello di informare chi è vittima di spionaggio: «Se c’è un pericolo concreto, la persona ha il diritto di saperlo. Dobbiamo garantire la sicurezza dei turchi e dei possessori di doppia nazionalità che vivono in Svizzera».

Dittli non ha escluso che la Commissione politica di sicurezza - di cui è vice-presidente - entrerà in possesso del dossier. «Soprattutto se - ha concluso - come in Germania potrebbero esserci delle conseguenze per la sicurezza nazionale».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE