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URISpionaggio turco in Svizzera, scatta l'inchiesta?

19.03.17 - 15:17
ll consigliere agli Stati PLR Josef Dittli ha presentato al Ministero pubblico della Confederazione una denuncia penale contro ignoti
Keystone
Spionaggio turco in Svizzera, scatta l'inchiesta?
ll consigliere agli Stati PLR Josef Dittli ha presentato al Ministero pubblico della Confederazione una denuncia penale contro ignoti

ALTDORF - Il consigliere agli Stati urano del PLR Josef Dittli vuole un'inchiesta sulle attività di spionaggio di organizzazioni turche in Svizzera a danno di connazionali e binazionali turco-svizzeri. Per questo ha presentato al Ministero pubblico della Confederazione (MPC) una denuncia penale contro ignoti per spionaggio politico.

Dittli ha confermato oggi all'ats la notizia riferita dal "SonntagsBlick". Gli indizi di una violazione dell'articolo 272 del codice penale sono numerosi e si sono ancora moltiplicati nelle ultime settimane, afferma il "senatore" urano: le persone critiche verso il presidente Recep Tayyip Erdogan sono minacciate fisicamente e boicottate economicamente.

Secondo Dittli, è stato persino allestito un indirizzo elettronico presso il quale le persone critiche verso il regime turco possono essere denunciate alle autorità di Ankara.

Secondo il consigliere agli Stati urano i principali responsabili sono la Fondazione turco-islamica svizzera (Türkisch-Islamische Stiftung Schweiz, Tiss) e l'Unione dei democratici turco-europei (Union Europäisch-Türkischer Demokraten, UETD). Diversi articoli di stampa hanno mostrato che queste due organizzazioni sono implicate in attività di spionaggio, scrive Dittli nella sua denuncia, di cui l'ats ha potuto procurarsi il testo.

L'MPC, interpellato dall'ats, ha confermato la ricezione della denuncia di Dittli, aggiungendo che è all'esame della Procura federale. Non ha tuttavia voluto fornire altre informazioni allo stadio attuale.

Dittli sottolinea che la sua denuncia riguarda esclusivamente le attività di spionaggio politico e non la questione attualmente controversa della libertà di espressione di rappresentanti turchi. Su questo punto afferma di condividere il parere del Consiglio federale, ossia che la libertà di espressione è parte integrante della democrazia.

I giornali "Tages-Anzeiger" e "Der Bund" hanno dedicato ieri un esteso articolo alle diffamazioni e intimidazioni in Svizzera ai danni di presunti seguaci del movimento che fa capo al 75enne predicatore Fetullah Gülen, emigrato nel 1999 negli Stati Uniti.

Gülen era uno stretto alleato di Erdogan fino al 2013, quando quest'ultimo lo rimproverò di essere dietro le accuse di corruzione avanzate contro uomini del suo Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP) e di voler costruire strutture parallele allo Stato turco per spodestarlo.

Al movimento gülenista - chiamato dalle autorità turche "Organizzazione terroristica fetullahista (FETÖ)" - appartengono scuole, università, imprese editoriali e banche in 160 paesi.

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