Il poliziotto della Cantonale non denunciò la donna attiva in Alto Ticino senza permesso. Proposta una pena sospesa per il collega che sapeva e ha taciuto
BELLINZONA - Il caso dei due agenti della Polizia Cantonale che nel 2015 non segnalarono una prostituta attiva nelle Tre Valli senza permesso è giunto ai titoli di coda.
Uno dei due poliziotti ha ritirato negli scorsi mesi - come riferisce il CdT - l'opposizione, accettando di fatto la proposta di pena per il reato di favoreggiamento formulata dal procuratore generale John Noseda: 30 aliquote giornaliere (sospese condizionalmente) e una multa.
Il secondo si è invece presentato ieri davanti alla Pretura penale a Bellinzona per ottenere il proscioglimento (la pena richiesta e il reato sono gli stessi del collega). La sentenza? La giudice Orsetta Bernasconi Matti la comunicherà nelle prossime settimane.
La loro storia aveva creato parecchio clamore (mediatico) e stupore (nell'opinione pubblica) circa un anno fa. In effetti l'agente condannato a quei tempi frequentava la donna e per questo motivo, benché sapesse non fosse in regola, non la segnalò. Il collega, invece, tenne la bocca chiusa non denunciando il fatto alle autorità competenti.