LUGANO«Ero attratto dalla loro giovane età»

LUGANO – Le vedeva rincasando e le prendeva di mira per la loro giovane età. È quanto spiega il quarantenne ex monitore del Mendrisiotto – a processo alle Criminali per violenza carnale, coazione sessuale, atti sessuali con fanciulli e pornografia – in merito a tre ragazze prese di mira nel periodo tra il 2005 e il 2007. In un caso si trattava di stupro. «Non sceglievo le vittime, si trattava di occasioni» afferma, rispondendo alle domande del giudice Amos Pagnamenta. «Ero attratto dalla loro giovane età – ammette – immaginavo che fossero minorenni, ma non pensavo che avessero meno di sedici anni». Le avvicinava, le minacciava. Le costringeva a rapporti orali e le penetrava.

Le ragazze della ginnastica – L’imputato, difeso dall’avvocato Stefano Genetelli, deve rispondere anche di una serie di abusi perpetrati in ambito sportivo. Sei le vittime minorenni di cui, stando all’atto d’accusa firmato dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli, il quarantenne si era guadagnato la fiducia: le faceva sentire importanti, divenne un amico. Poi si insinuava nella loro intimità (in tre casi si parla anche di violenza carnale). Per quanto riguarda la coazione sessuale, l’imputato non ci sta: «Gli atti sessuali sono corretti, ma sulle ragazze non ho usato pressione psicologica».

Una relazione approvata? – Per la prima vittima in ambito sportivo, l’imputato era diventato – a partire dal 2003 – non soltanto un allenatore ma anche un amico e una persona vicina alla famiglia. Da lì ai toccamenti e ai rapporti sessuali completi il passo è stato breve. E il rapporto tra i due sarebbe in seguito anche stato approvato dalla famiglia. Come si spiega? Il quarantenne ritiene che la ragazza insistesse a stare con lui. «Io ero attratto da lei sessualmente» afferma l’imputato.