La ragazza si era curata anche al San Giovanni di Bellinzona con terapie alternative
PADOVA - Sono stati prosciolti da ogni accusa i genitori di Eleonora Bottaro, la ragazza 17enne colpita da un grave forma di leucemia e poi deceduta il 28 agosto 2016. A darne notizia è “Il Corriere del Veneto”.
I medici - ricordiamo - avevano prescritto cicli di chemioterapia ma i genitori si erano rifiutati e avevano firmato le dimissioni dall’ospedale della figlia, all’epoca minorenne. I giudici avevano riconosciuto la maturità di Eleonora e acconsentito che i genitori cercassero altre strutture dove poterla curare in modo alternativo. La ragazza si era dunque rivolta al San Giovanni di Bellinzona, dove era stata sottoposta a dosi massicce di cortisone e vitamina C. La terapia sembrava funzionare, Eleonora era migliorata, ma poi la situazione è precipitata: sono tornati, prepotenti, i sintomi della malattia.
Nonostante l’insistenza dei medici, la ragazza aveva continuato a rifiutare la chemio. Una decisione che ha portato lei alla morte e i genitori a processo fino alla decisione odierna del giudice di assolverli «perché il fatto non costituisce reato». Dopo le parole del giudice, i genitori si sono lasciati andare a un pianto e a un forte abbraccio.