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LOCARNO«Anche col volto coperto, quella donna ha coraggio»

09.08.17 - 13:29
Chantal Gianoni, presidente dello Zonta Club Locarno, difende Hissa Hilal, la poetessa contestata dal “Guastafeste” Giorgio Ghiringhelli
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«Anche col volto coperto, quella donna ha coraggio»
Chantal Gianoni, presidente dello Zonta Club Locarno, difende Hissa Hilal, la poetessa contestata dal “Guastafeste” Giorgio Ghiringhelli

LOCARNO – È diventata famosa grazie alle sue poesie contro il fanatismo islamico. Eppure, quando è stata ospitata a Locarno, nell’ambito della proiezione del film “The Poetess” che la vede protagonista, si è presentata a volto semi coperto. La sua giustificazione? Voleva tutelarsi. La scelta di Hissa Hilal è stata contestata da Giorgio Ghiringhelli, fondatore del movimento “Il Guastafeste” e promotore dell'iniziativa contro il burqa. Tra i presenti alla proiezione, anche Chantal Gianoni, presidente dello Zonta Club Locarno, sede regionale dell’organizzazione che si occupa di migliorare la condizione femminile nel mondo. 

Signora Gianoni, da donna come ha vissuto la decisione di Hissa Hilal di presentarsi al pubblico a volto coperto?
Io vorrei evidenziare il coraggio di volere parlare pubblicamente di un tema tanto delicato. È questo che va sottolineato. A contare deve essere soprattutto il messaggio che ci è stato portato. La poetessa, tra l’altro, non indossava un burqa o un niqab. Era un semplice foulard. Personalmente non ci ho trovato niente di male.

Eppure, Giorgio Ghiringhelli ha criticato questa situazione. Non condivide la sua reazione?
Era prevedibile che Ghiringhelli partecipasse al dibattito e intervenisse. Ognuno è libero di manifestare le proprie opinioni. Io, personalmente, non difendo la sua posizione.  

Come giudica il film “The Poetess”?
Bello e coraggioso. Porta avanti una causa importante, l’idea di volere fare progredire la condizione della donna nel mondo. Provo ammirazione per Hissa Hilal. È un personaggio forte. Con idee chiare.  

In Ticino oggi è vietato dissimulare il volto. Nel frattempo si stanno raccogliendo le firme affinché il divieto venga esteso a livello nazionale. 
Io dico solo una cosa. Alla fine della proiezione mi sono resa conto, una volta di più, di quanto siamo fortunate a vivere in un Paese libero. In una società civile non dovrebbero esserci imposizioni o costrizioni. Film come questo ci devono fare riflettere. 

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