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CADENAZZONel cuore di Tavolino Magico: «Questo posto mi ha salvato dalla depressione»

20.12.16 - 06:58
La centrale di smistamento dell’organizzazione è reduce da un importante restyling. Dietro le quinte, con il “veterano” Calogero Atria: «Così ci sentiamo utili a chi sta peggio di noi»
tio.ch/20 minuti
Nel cuore di Tavolino Magico: «Questo posto mi ha salvato dalla depressione»
La centrale di smistamento dell’organizzazione è reduce da un importante restyling. Dietro le quinte, con il “veterano” Calogero Atria: «Così ci sentiamo utili a chi sta peggio di noi»

CADENAZZO - «Per noi è un po’ come una missione. Ci sentiamo utili alle persone che stanno peggio di noi». Calogero Atria, 59enne di Brissago, è il responsabile trasporto logistico di Tavolino Magico. È lui ad accompagnarci tra le celle frigorifere e i locali di lavorazione della nuova centrale di smistamento di Cadenazzo. Il cuore dell’associazione, che ogni settimana assicura cibo ad almeno 1'600 bisognosi nella Svizzera italiana, ha subito un vero e proprio restyling nel 2016. «Da qualche mese – dice Calogero – ci siamo ampliati. E così possiamo smistare molta più merce. Prima circa una ventina di tonnellate al mese. Adesso oltre il doppio».

La carica dei cinquanta – Allo stesso tempo sono pure aumentate le persone che lavorano per l’associazione dedita alla raccolta di alimenti ancora commestibili e alla loro ridistribuzione in tredici appositi centri sparsi tra Chiasso e Airolo. «Prima eravamo in venti – spiega Calogero – adesso siamo in cinquanta. Quasi tutti inseriti in un programma occupazionale. Persone di ogni età e provenienza».

Troppo vecchio – Calogero è entrato a fare parte della squadra di Tavolino Magico due anni fa, dopo avere perso il lavoro. «Nella mia vita avevo sempre sgobbato – sostiene – avevo fatto il rappresentante, l’autista. Ma quando perdi il lavoro e hai già una certa età, si fa dura. Sapete quante volte mi sono sentito dire “Stiamo cercando un altro profilo”? Tante. Troppe. Quando ti dicono così, è perché non hanno il coraggio di dirti che sei troppo vecchio».

Sotto la maschera – Ci scherza su, Calogero. Ma è lui il primo ad ammetterlo: «La mia è una maschera. Grazie a questo posto mi sono salvato dalla depressione. Nonostante io sia in assistenza, mi alzo al mattino e sento di avere ancora uno scopo. Avevo iniziato come autista. Poi, piano piano, ho assunto ruoli di responsabilità. Oggi il mio compito è quello di coordinare le uscite e le entrate di sei camion frigo. Ogni giorno escono per raccogliere tonnellate di merce che salviamo dal macero, per poi darle ai più indigenti. Sono soprattutto i marchi della grande distribuzione a donarci la merce. Però ci sono anche privati o piccole ditte. In tutto abbiamo 130 fornitori in Ticino».

Spesa a un franco – Tavolino Magico è un’organizzazione attiva dal 1999 a livello svizzero. Raccoglie cibo presso 800 fornitori e lo ridistribuisce a circa 16'000 persone in difficoltà. Lo scorso anno ha consegnato 3'259 tonnellate di alimenti in tutta la Svizzera. La merce selezionata da Calogero e dai suoi collaboratori a Cadenazzo sarà poi portata in tredici centri di distribuzione in cui le persone bisognose possono fare la spesa al prezzo simbolico di un franco. Oppure nelle mense sociali ticinesi. «Il periodo più duro per noi – riprende Calogero – è quello immediatamente successivo alle feste. Lì riceviamo dai supermercati tanta merce in esubero».

Cambio di look – Poi Calogero volge lo sguardo al recente passato. «L’anno scorso a quest’ora si moriva di freddo. Per fortuna che adesso la struttura è stata veramente sistemata. Ora lavoriamo in modo più professionale e confortevole. C’è più serenità tra i nostri scaffali. Nel nuovo magazzino oggi ci sono quattro celle frigorifere, in cui viene sistemato il cibo a dipendenza della tipologia e del tempo di scadenza».

Storie difficili – Si respira un ambiente famigliare, alla centrale di Cadenazzo. «Qui si incontrano persone con storie complicate. Gente che viene dalla Siria, dall’Afghanistan. Ma anche ticinesi alle prese con situazioni difficili. Il momento in cui saltano fuori queste emozioni è soprattutto quello della pausa pranzo. Mi è già capitato di vedere operai disperati. E allora ci si fa forza a vicenda. Come in una famiglia, appunto».

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COMMENTI
 

alternative4 7 anni fa su tio
Per fortuna esiste il Tavolino Magico. Se tutti quelli che fanno la spesa donassero anche solo un kg di riso o, per quelli un pochino piu' generosi, un fustino per il bucato, queste persone avrebbero cio' di cui hanno bisogno con meno difficolta'.

SosPettOso 7 anni fa su tio
Risposta a alternative4
Il Tavolino Magico è un tappeto sotto cui nascondere le sempre più numerose magagne che la nostra politica non riesce a risolvere. Istituzioni come il Tavolino Magico permettono a questa società degenere di arricchire sempre di più i superricchi nascondendo alla gente comune la realtà.

alternative4 7 anni fa su tio
Risposta a SosPettOso
La gente "comune", come la chiami tu, ha tutti i mezzi necessari ad una corretta informazione a sua disposizione. Le persone preferiscono non vedere o fare finta di nulla. Politica a parte anche questo e' un problema direi.
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