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SUDAFRICA / SVIZZERAIl capitano svizzero affondato dopo aver salvato i suoi compagni di viaggio

25.03.24 - 08:41
Un connazionale e un brasiliano si sono salvati da una tempesta che li ha sorpresi nell'Atlantico meridionale
SAMSA
Il salvataggio dei due sopravvissuti.
Il salvataggio dei due sopravvissuti.
Fonte 20min / Karin Leuthold
Il capitano svizzero affondato dopo aver salvato i suoi compagni di viaggio
Un connazionale e un brasiliano si sono salvati da una tempesta che li ha sorpresi nell'Atlantico meridionale

CITTÀ DEL CAPO - Una storia di mare ed eroismo: Benno F., il capitano svizzero di uno yacht in navigazione nell'Atlantico meridionale, ha messo in salvo il suo equipaggio prima di affondare con l'imbarcazione.

La vicenda - Una triste vicenda accaduta una decina di giorni fa, ma della quale si stanno delineando sempre più chiaramente i contorni. La Nina Pope, battente bandiera svizzera, era salata alla fine di febbraio e stava compiendo la traversata da Rio de Janeiro in Brasile a Città del Capo in Sudafrica con tre persone a bordo, quando è stata sorpresa da una violenta tempesta. Benno F. si è assicurato che i suoi compagni di viaggio fossero al sicuro sulla scialuppa di salvataggio e poi è scomparso, inghiottito dai flutti.

L'uomo era un marinaio esperto, con più di 40 anni di esperienza accumulata nella conduzione di barche a vela. A bordo dello yacht lungo 16 metri si trovavano insieme a lui un brasiliano, Marcelo O. e un altro svizzero, Balthasar W., residente nella città statunitense di Seattle.

L'ultimo avvistamento - L'ultimo contatto con la terraferma è avvenuto lo scorso 11 marzo, con lo sbarco sull'isola di Tristan da Cunha, a circa 2800 chilometri dal Capo di Buona Speranza. Il quotidiano locale ricostruisce quelle ore. L'equipaggio ha fatto rifornimento di acqua e provviste, si è rifocillato e ha comunicato con le famiglie tramite WiFi. «Benno sapeva che stava arrivando una tempesta, ma il porto qui è molto piccolo e non adatto agli yacht, ed è pericoloso restare ancorati durante una tempesta». Il capitano ha quindi valutato che «sarebbe stato più sicuro salpare».

I soccorsi - Due giorni dopo è arrivata una chiamata d'emergenza a 14 miglia dall'isola. Proveniva dal ricevitore satellitare in possesso del 52enne svizzero e del 38enne brasiliano. A darglielo è stato proprio Benno F., poco prima di inabissarsi. I soccorsi sono stati coordinati dall''Autorità sudafricana per la sicurezza marittima (Samsa). Dieci giorni fa una petroliera ha recuperato i due membri sopravvissuti dell'equipaggio e lunedì della scorsa settimana li ha sbarcati a Città del Capo.

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