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SVIZZERAAnticipo spese legali, asilanti minorenni dispensati

14.11.17 - 12:16
Anticipo spese legali, asilanti minorenni dispensati

 

LOSANNA -  I richiedenti asilo minorenni non accompagnati devono essere dispensati dall'obbligo di pagare un anticipo delle spese se ricorrono davanti al Tribunale amministrativo federale (TAF) dopo un rifiuto della loro domanda. Lo afferma il Tribunale federale, che giudica tale imposizione contraria ai loro diritti di protezione speciale.

In una sentenza diffusa oggi, il TF ritiene che questa pratica limiti in maniera «sproporzionata» il diritto d'accesso alla giustizia. I giudici losannesi danno quindi ragione a una fondazione che ha preso le difese di un richiedente asilo eritreo di quindici anni al momento del suo ingresso non accompagnato in Svizzera.

Dopo il rifiuto della sua domanda d'asilo, il giovane aveva presentato un ricorso al TAF, che aveva preteso un anticipo delle spese di 900 franchi. Visto che la somma non era stata pagata entro i termini previsti, il TAF aveva dichiarato "irricevibile" il suo ricorso e si era adeguato a una prassi corrente.

Protezione internazionale - Il TF ricorda che tutta una serie di leggi relative ai minori devono prendere in considerazione la loro situazione particolare. Ad esempio, la legge sull'asilo prevede che le domande di richiedenti minorenni non accompagnati debbano essere trattate prioritariamente.

Sul piano internazionale, la Convenzione dell'ONU sui diritti del fanciullo mette in risalto i loro bisogni di protezione speciale, in particolare per quanto riguarda la necessità di una protezione giuridica particolare.

Rispetto del diritto alla dignità - La procedura di asilo si riferisce a casi in cui è in gioco il rispetto dell'integrità fisica e psichica delle persone interessate, nonché il diritto alla dignità, e persino alla vita, rileva il TF.

In questo contesto, afferma, la pretesa di un anticipo delle spese per minorenni non accompagnati costituisce una misura che limita in maniera «sproporzionata» l'accesso alla giustizia. Per questo i giudici losannesi chiedono che in futuro si rinunci alla riscossione di tali anticipi di spesa.

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