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Emozionato, il nuovo coach dell'Ambrì ha sorriso davanti alla nuova avventura: «Conosco bene il passato dell'Ambrì. Cercherò di colmare le lacune con la voglia di lavorare»
BELLINZONA - Il nuovo Ambrì, quello che sta rinascendo dopo la disastrosa stagione 2016/17, sta mettendo tutti d'accordo. Certo è presto per ogni giudizio e di lavoro da fare ce n'è e ce ne sarà tanto. La svolta ticinese, con la scelta di affidare a Paolo Duca la poltrona di direttore sportivo e a Luca Cereda il posto di head coach, è in ogni modo stata saggia e assai lungimirante. Se la società riuscirà, nei prossimi mesi, a convincersi e convincere che l'obiettivo a medio termine non può essere la gloria, quanto piuttosto la salvezza, ecco che la "ticinesità" potrà regalare anche buoni risultati. In soldoni: bravi a puntare sui loro "prodotti", i dirigenti dovranno ora difendere le loro decisioni e lasciare operare in tranquillità il duo Paolo&Luca.
Proprio quest'ultimo è parso emozionato alla sua prima in biancoblù: «Ringrazio la società per questa immensa opportunità. Per me è doveroso ringraziare i Rockets, dal CdA ai giocatori. La mia presenza qui oggi è l'ennesima dimostrazione dell'importanza di questo progetto. Conosco bene il passato dell'Ambrì, so cosa vuol dire per il Cantone e i tifosi. Ora ci metteremo subito al lavoro per completare il puzzle dello staff e della squadra. Vogliamo farci trovare pronti. Sono motivato, so di mancare d'esperienza a questi livelli e non so come risponderò alla pressione dall'esterno. È la prima volta, tutti hanno la loro prima volta, per me è questa. Cercherò di colmare le lacune con la voglia di lavorare e cercherò di lottare per questa squadra».
Spirito e determinazione non mancano al nuovo coach biancoblù, che ha chiuso la sua presentazione con una battuta: «Un amico ieri mi diceva che l'esperienza è la somma degli errori: io concludo dicendo che non diventerò esperto troppo in fretta».
