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A pochi giorni dalle commemorazioni per le 130 vittime degli attentati parigini, L'Express pubblica una missiva scritta dall'unico terrorista sopravissuto
PARIGI - «Preghiera, preghiera, preghiera!!!»: a pochi giorni dalle commemorazioni per le 130 vittime degli attentati parigini del 13 novembre 2015, il settimanale L'Express pubblica una missiva scritta da Salah Abdeslam, l'unico terrorista sopravvissuto, attualmente in carcere a Fleury-Mérogis, a sud di Parigi. Una lettera dai toni ossessivi, scrive il giornale, che mostra il livello di chiusura mentale e religiosa del terrorista trinceratosi in un totale mutismo.
Rivolta a un cugino, la corrispondenza risale al 19 giugno. In 31 righe, Abdeslam menziona "Allah" 17 volte e si congratula per il recente matrimonio del parente. «Spero che questa nuova partenza (...) ti permetterà di finirla con le disobbedienze ad Allah e di impegnarti in ciò che ci ha ordinato». Parla poi del suo rapporto con la morte, aggiungendo che la vita terrestre è solo «un passaggio in questo mondo». La lettera, che è stata inserita nel fascicolo giudiziario, si conclude con un monito: «Preghiera, preghiera, preghiera!!!», corredato, oltre ai tre punti esclamativi, da alcuni disegni raffiguranti il pericolo, come a voler indicare che a non pregare si rischia grosso.
In un'altra lettera rivelata l'anno scorso il terrorista aveva detto di «non provare vergogna». Le sue condizioni di detenzione sono state recentemente ammorbidite per il timore che possa suicidarsi prima del processo in programma non prima di fine 2019 o del 2020. Dal 18 dicembre Abdeslam dovrebbe invece comparire in un altro processo a Bruxelles per gli spari contro gli agenti di polizia nel marzo 2016, pochi giorni prima della sua cattura. Le autorità di Belgio e Francia stanno ultimando le trattative per il suo temporaneo (e blindatissimo) trasferimento.
