Sono tanti i giovani che scelgono Ponte Chiasso per vivere la notte: abbiamo passato una serata con loro. I motivi? Il prezzo e il "movimento"
PONTE CHIASSO - Ha fatto discutere nelle scorse settimane una serata fuori dall’ordinario in un locale affacciato alla dogana di Chiasso Strada. Una ragazza ha dato in escandescenze, portando alla ribalta un fenomeno: quello dei giovani ticinesi che scelgono l’altra parte del confine per passare le serate estive.
Abbiamo passato una serata in loro compagnia, per capire come mai preferiscono l’Italia per vivere la notte. I motivi addotti sono in sostanza due: il primo è quello dei soldi. «A Lugano un cocktail lo pago 15 franchi, mentre qua lo pago 5 euro», ci ha detto un ragazzo. Una differenza, che nella fascia d’età dei ragazzi che abbiamo incontrato, sembra fare la differenza.
C’è poi la mancanza di alternative. Tantissimi ci hanno detto che in Ticino, ma soprattutto nel Mendrisiotto (da cui ne proviene la maggior parte) c’è poco da fare. L’alternativa sarebbe spostarsi a Lugano, ma con tutt’altre spese. Ecco quindi che i locali, ma verrebbe da dire il locale di Ponte Chiasso vince facile. La ricetta è semplice: i prezzi bassi portano i giovani, e i giovani ne portano altri.
Il Ticino non può proprio competere? Lo abbiamo chiesto a Massimo Suter, presidente di Gastroticino. «A livello di offerta, bisognerebbe fare un’analisi di mercato per capire se da noi è possibile adattarsi alle richieste dei giovani». Un primo passo in questa direzione è rappresentato dall’iniziativa accolta per ritardare la chiusura dei locali. La competizione sui prezzi, invece, appare più rischiosa dal punto di vista imprenditoriale.
Vi è poi la questione della somministrazione di alcolici agli under 18. «In Ticino nessuno accetta il rischio di dare alcol ai minorenni, le conseguenze sarebbero pesantissime», spiega Suter. «In Italia sono un po’ meno rigidi».