La struttura turistica è stata inaugurata. Zumbrunnen: «La chiusura per tre stagioni ha causato la perdita di alcuni milioni, ma ne è valsa la pena»
MENDRISIO - «Signor Zumbrunnen, io nella mia mente vedo un fiore». È con queste parole dell’architetto Mario Botta che il presidente delle Ferrovie Monte Generoso SA (FMG), Fabrice Zumbrunnen, si è definitivamente convinto che il Monte Generoso aveva bisogno di una nuova struttura turistica. Una struttura, o meglio, un fiore di pietra da 25 milioni di franchi che oggi è stato ufficialmente inaugurato. E che dal prossimo 8 aprile accoglierà i visitatori. «Si prospetta una stagione molto intensa» assicura il direttore Francesco Isgrò.
Il rilancio turistico - La giornata odierna rappresenta un tassello importante per il turismo del Mendrisiotto, ma anche di tutto il Ticino. «Questa montagna merita di essere valorizzata» afferma il consigliere di Stato Christian Vitta, direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia. «Il Ticino turistico – continua – va promosso come una città regione, quindi il fiore di pietra darà nuova linfa a tutto il cantone». E ricorda che anche grazie ad Alptransit, il settore turistico ticinese sta registrando una ripresa. «Il Generoso è una destinazione che mostra molto dinamismo».
«Provo un po’ di malinconia» - L’inaugurazione della nuova struttura del Monte Generoso rappresenta un momento di festa. Ma il suo creatore, l’architetto Mario Botta, prova anche una certa malinconia: «Il mio impegno quassù si conclude, ora questa struttura appartiene a voi, a tutto il Ticino». E per Botta la realizzazione del fiore di pietra su questa montagna del Mendrisiotto porta con sé anche una storia affettiva. «Da piccolo abitavo a Genestrerio – racconta – per noi il Generoso era un mondo da scoprire, salivamo prima dell’alba per poi vedere illuminarsi con la prima luce del sole posti lontani».
«Abbiamo perso alcuni milioni» - Per il gruppo Migros, proprietario della FMG, la realizzazione della nuova struttura turistica è stata «una scelta coraggiosa». Per la demolizione del precedente ristorante, danneggiato da cedimenti nella roccia sottostante nell’autunno 2010, e l’edificazione del fiore di pietra, l’impianto è rimasto chiuso ai turisti per ben tre stagioni. Una chiusura che si traduce nella perdita finanziaria «di alcuni milioni di franchi» dice Zumbrunnen, che però conclude: «Ne è valsa la pena».