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SVIZZERA«Niente più condizionale per gli stupratori»

23.10.16 - 11:00
In Svizzera, un terzo dei condannati non va in carcere. Una consigliera nazionale ginevrina chiede che la pena detentiva sia assicurata, almeno in parte
«Niente più condizionale per gli stupratori»
In Svizzera, un terzo dei condannati non va in carcere. Una consigliera nazionale ginevrina chiede che la pena detentiva sia assicurata, almeno in parte
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GINEVRA - A inizio mese le cifre diffuse dall’Ufficio federale di statistica (Ust) hanno scosso l’opinione pubblica: nel 2015 in Svizzera, un terzo degli stupratori condannati non è andato in carcere, ma è rimasto libero con la condizionale.

Oltre alla campagna di denuncia delle molestie che va sotto l’hashtag #SchweizerAufschrei (“Grido svizzero”), lo sdegno provocato da questi dati si tradurrà ora in una mozione parlamentare. Il suo obiettivo: escludere la possibilità di sospensione della pena con la condizionale in caso di violenza carnale, coazione sessuale e atti sessuali con fanciulli.

«Quando ho scoperto queste cifre mi sono detta che bisognava fare qualcosa», spiega a Le Matin Dimanche la consigliera nazionale Céline Amaudruz (Udc/GE), che presenterà una proposta di cambiamento del codice penale alla prossima sessione parlamentare in novembre. «È incomprensibile che [gli stupratori] sfuggano alla prigione», aggiunge.

La deputata ginevrina è cosciente che un’eliminazione totale della possibilità della condizionale non sia probabilmente percorribile. È pronta quindi a discutere anche una condizionale parziale, in cui il condannato sconti in carcere almeno una parte della sua condanna.

«È tecnicamente fattibile», commenta il penalista Nicolas Mattenberger sentito dal domenicale. Mattenberger avanza però dubbi sull’efficacia del solo carcere duro e puro: «La repressione da sola non basta per lottare contro i crimini sessuali ─ afferma ─. L’aspetto terapeutico è ugualmente importante».      

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