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Limboos: è tempo di “Limbootica!”

SPAGNALimboos: è tempo di “Limbootica!”

19.06.17 - 06:00
Il 4 maggio Penniman Records ha pubblicato “Limbootica!” (vinile, cd, digitale), il secondo album dei Limboos. Roi Fontoira (voce, chitarra) ne racconta la genesi...
Foto Jaime Pantoja
Da sinistra Sergio Alarcón, Santiago Sacristán, Daniela Kennedy, Dani Niño, Roi Fontoira.
Da sinistra Sergio Alarcón, Santiago Sacristán, Daniela Kennedy, Dani Niño, Roi Fontoira.
Limboos: è tempo di “Limbootica!”
Il 4 maggio Penniman Records ha pubblicato “Limbootica!” (vinile, cd, digitale), il secondo album dei Limboos. Roi Fontoira (voce, chitarra) ne racconta la genesi...

MADRID - A tre anni dalla realizzazione del disco di esordio, “Space Mambo” (Penniman Records, 2014), il combo spagnolo - attualmente condiviso da Fontoira, Sergio Alarcón (organo, chitarra, percussioni), Daniela Kennedy (batteria), Santiago Sacristán (contrabbasso, basso elettrico) e Dani Niño (sax baritono) - è rientrato in studio di registrazione munito di undici nuove canzoni.

Canzoni in cui la devozione, l’ossessione, l'ammirazione per un mondo costruito da sonorità autentiche, genuine, prive di inutili orpelli, risuonano in ogni singolo microsolco: con il nuovo disco la band prosegue il viaggio, il viaggio intrapreso tre anni fa all’interno di un limbo, inviolato e inviolabile, posto su di un asse spaziotemporale, in sospeso sull’ipotetico margine che divide passato e presente, amalgamando r&b, rock’n’roll e sonorità caraibiche…

Roi, perché “Limbootica!”?

«Devo dire che poche settimane prima della pubblicazione del disco non avevamo ancora scelto il titolo… Dopo una serie di riflessioni, però, abbiamo optato per questo… Diciamo che “Limbootica!” è un omaggio, un omaggio allo stile, al genere musicale che si sviluppò tra la fine degli anni Cinquanta e la prima metà dei Sessanta: l’exotica».

L’album conta una nuova line-up...

«A differenza di “Space Mambo”, il coinvolgimento di Santiago e Dani, rispettivamente al contrabbasso e al sax baritono, ci ha consentito di modulare, di plasmare, di cucirci addosso un sound ancora più nostro, più personale, direi…».

Quali i vostri ascolti durante il processo di lavorazione?

«Non sono cambiati rispetto a tre anni fa, e li riassumerei in tonnellate di r&b, jazz e rock’n’roll…».

Vuoi fare qualche nome?

«Bebo Valdés, Oscar Brown Jr., Little Willie John, Mickey Baker…».

Il focus della band è indubbiamente sulla struttura musicale... Perché, però, non “analizzare” almeno un testo? Tua la scelta…

«Ok, fammi pensare… Scelgo “Calypso Drunk”, un omaggio a Professor Longhair e a tutti quegli artisti che hanno registrato composizioni straordinarie completamente ubriachi…».

Raccontami le sessioni di registrazione…

«Questa volta abbiamo lavorato in due tempi, sempre a Madrid, prima ai Big Cheff Studios, come per “Space Mambo”, e poi agli Estudios Brazil. Tuttora con la produzione di Mike Mariconda, il suo know-how è fondamentale...».

State pianificando un tour europeo?

«Sì, all’inizio del 2018… Le date sono però ancora in via di definizione...».

 

 

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