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BERNAPrevidenza: deficit di 110 miliardi nel 2030, secondo studio

04.12.12 - 12:24
Previdenza: deficit di 110 miliardi nel 2030, secondo studio
BERNA - L'Istituto di economia delle assicurazioni dell'Università di San Gallo pubblica uno studio allarmante sull'evoluzione della previdenza vecchiaia: se non si fa nulla, secondo la ricerca, vi è il rischio che si formi entro il 2030 una voragine di 110 miliardi di franchi, a carico delle generazioni future.

"Il fardello pesa sempre più sulle spalle dei giovani e rimette in discussione il contratto tra le generazioni". "Miliardi di franchi vengono attualmente trasferiti ogni anno dai giovani agli anziani" e "in queste condizioni è necessario attuare una serie di riforme", affermano i ricercatori, secondo cui le giovani generazioni sono penalizzate nei settori della previdenza professionale obbligatoria, dell'assicurazione malattia e infortuni.

Lo studio viene pubblicato a quindici giorni dall'annuncio del consigliere federale Alain Berset, intenzionato ad aumentare l'età di pensionamento delle donne da 64 a 65 anni. La proposta viene accolta favorevolmente dai ricercatori, che la giudicano tuttavia insufficiente.

La cifra di 110 miliardi di franchi, equivalente al debito della Confederazione, si ottiene sommando l'ammanco prevedibile di AVS (55,5 miliardi) e previdenza professionale (54,7 miliardi). Stando all'Istituto, i giovani che pagano i contributi sono direttamente minacciati dal deficit e nei prossimi vent'anni saranno sempre più sollecitati. Nel settore AVS si contano oggi tre attivi per un pensionato, ma nel 2030 saranno soltanto due.

ATS
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