Con il 58% dei voti contrari e il 42% dei voti favorevoli l’ha spuntata il referendum contro gli stipendi dei municipali
BELLINZONA - Il Regolamento comunale della Città di Bellinzona è stato respinto dai cittadini con il 58% dei voti contrari. Il nuovo (e discusso) Regolamento non è dunque stato accolto nella prima votazione ufficiale dall'aggregazione.
Il Consiglio comunale aveva approvato il 18 settembre scorso il nuovo Regolamento comunale della città. Contro di esso era stato lanciato il referendum da MPS, Lega-UDC-Noce e Indipendenti. Domanda di referendum sottoscritta da 3’918 cittadini. Tema centrale era l'innalzamento delle retribuzioni previsto in seno al Municipio: 120'000 franchi annui per il sindaco con un impiego al 70%, 95'000 per il vicesindaco al 60% e 80'000 ai municipali a metà tempo. Oltre ai rimborsi spesa annui.
La partecipazione è stata del 43,1%.
MPS soddisfatto - Il Movimento per il socialismo (MPS) prende atto con soddisfazione del risultato del voto espresso oggi dalle cittadine e dai cittadini di Bellinzona. «Il risultato è ancora più apprezzabile se si tiene in considerazione che questo regolamento era approvato da tutto il Municipio e dai maggiori partiti presenti in Consiglio Comunale (PLRT, PST, PPD, Verdi)».
L'MPS pone l'attenzione sulla «sensibilità dei cittadini» che «gli assurdi onorari e i vergognosi rimborsi spesa previsti hanno messo a dura prova». Con «orgoglio» i bellinzonesi «si sono ribellati a una logica di partito e hanno voluto testimoniare la necessità che, chi li governa, tenga conto delle difficoltà economiche e sociale con le quali essi sono confrontati quotidianamente».
Al Municipio vengono contestate «una sicurezza e una soddisfazione fuori luogo rispetto a tutti i progetti presentati ed approvati», mettendolo in guardia sulla possibilità che altri progetti potrebbero non trovare il sostegno della popolazione. Vengono presi come esempio le Officine e il semisvincolo, sui quali «l'MPS darà battaglia».
UDC: «Ora un cambio di rotta» - Anche l'UDC, fra i partiti che avevano lanciato il referendum, saluta positivamente la bocciatura del Regolamento comunale, «un risultato ragguardevole se si pensa al peso dell’establishment partitico in campo». «Ancora una volta la popolazione ha confermato che la politica deve rimanere un compito di milizia, nel solco della tradizione svizzera, e ha rifiutato la creazione di una casta di amministratori super pagati all’italiana», sottolineano i democentristi, che dopo questo «cartellino giallo» ora si aspettano «un deciso cambio di rotta».
Lega: «Davide ha battuto Golia» - Soddisfazione anche per la Lega, secondo la quale il referendum è stato bocciato «malgrado tutte le difficoltà artificiali poste dal Municipio». Il partito parla di «voto storico che blocca la prepotenza della partitocrazia, che è stata confessata e delegittimata».