Così il presidente UDC Marchesi. Ma secondo Farinelli, del comitato a sostegno del controprogetto, i ticinesi sarebbero disillusi
BELLINZONA - «Ci troviamo di fronte a una vittoria incredibile». È con queste parole che Piero Marchesi, presidente UDC Ticino, commenta il risultato ottenuto alle urne dall’iniziativa “Prima i nostri”. Un’iniziativa alla quale ha detto “sì” il 58% dei cittadini. «Si tratta di un chiaro segnale - continua Marchesi - i ticinesi sono stufi che a Berna le decisioni popolari vengano tranquillamente ignorate».
Verso il cambiamento - «Oggi la costituzione è stata modificata. Ora vari partiti si dovranno mettere al lavoro per applicare la legge» sottolinea dunque il presidente UDC. Ma con quest’iniziativa cambierà davvero qualcosa? «Sicuramente!» dice ancora Marchesi.
Due segnali - Non si dice sorpreso chi sosteneva il controprogetto, come il deputato PLR Alex Farinelli: «È un risultato che m’aspettavo, in particolare ripensando alle alte percentuali ottenute alla votazione del 9 febbraio» afferma. «Questo risultato ci dà comunque due interpretazioni di lettura». Farinelli constata infatti che, rispetto alla votazione del 9 febbraio, si rileva un calo del consenso: «Le persone cominciano forse a essere un po’ stufe, votando su oggetti che poi non portano a nulla». D’altra parte, secondo il granconsigliere «bisognerà cercare di portare avanti soluzioni promosse da tempo, come la clausola di salvaguardia».