Un sessantenne con disabilità motoria voleva raggiungere la vicina cittadina di confine. Ma una serie di problemi gli hanno impedito di arrivare a destinazione
LUGANO - «Le stazioni sono nuove, ma non funzionano molto bene». È questa l'impressione di Antonio Canonica, 60enne di Sementina con una disabilità motoria, fresco di viaggio sulla tratta ferroviaria tra Mendrisio e Varese. Lunedì sera, infatti, ha voluto testare il nuovo collegamento e cogliere l'occasione per andare a trovare degli amici oltre confine. Un "incidente di percorso", però, ha vanificato i suoi propositi rendendogli la trasferta un autentico incubo.
«Il treno a Varese è arrivato senza problemi - ci racconta -. Ho dovuto solo fare il cambio a Mendrisio. Il bello è venuto quando sono dovuto scendere». Il dislivello tra il vagone e la banchina ha infatti reso l'operazione irrealizzabile. «Sollevarmi è impossibile - spiega -. Solo la carrozzina elettrica pesa oltre 200 chili. Io quasi 100». Dagli operatori della stazione di Varese arriva quella che sembra l'unica soluzione: «Mi hanno consigliato di tornare indietro, precisamente alla Stazione di Induno Olona, da dove avrei dovuto attendere un nuovo treno per Varese che, questa volta, avrebbe stazionato ad un binario adatto a chi è in carrozzina. Così ho fatto».
A. fa marcia indietro e scende a Induno. «Ho atteso il convoglio che sarebbe dovuto arrivare sul binario 1 alle 23:10. Premetto che io da Mendrisio sono partito che erano circa le 18.... Il treno è arrivato, ma sul binario 2». E qui l'ennesimo imprevisto. «Scopro che la rampa per disabili che mi avrebbe potuto far accedere al secondo binario è chiusa a chiave. E l'ascensore... è rotto». Nel frattempo si trova a passare Cecilia Zaini, assessore ai servizi sociali del Municipio di Induno Olona, che cerca di dare una mano ad A. «Ha chiamato la polizia. E poi i vigili del fuoco. Hanno cercato di far funzionare l'ascensore, invano».
Il nostro viaggiatore si trova così costretto ad aspettare ancora. Questa volta un treno che lo riporti in Ticino. Lontano da una situazione ormai umiliante. «Mi hanno parcheggiato in una sala d'attesa fino alle 3:10 di notte. A quel punto è passato un treno per Albate Camerlata. A Mendrisio ho cambiato per Bellinzona. E sono arrivato a casa alle 5 passate». A ripetere l'esperienza A. non ci pensa proprio: «Mi è bastato così».
«Si può solo migliorare» - Contattata al telefono l'assessore Zaini conferma tutta la vicenda. «Ho cercato di aiutarlo finché ho potuto. Mi è spiaciuto lasciarlo in stazione, ma non ha voluto che chiamassi la Croce Rossa. Mi ha detto che avrebbe aspettato il primo treno per tornare a casa. D'altra parte era ben coperto e aveva con sé del cibo».
L'assessore, che non sa spiegarsi le ragioni della chiusura a chiave del cancello della rampa, promette che l'accaduto non cadrà nel dimenticatoio: «Ne parlerò in consiglio comunale. Se è vero che la stazione funziona da un paio di giorni e qualche disagio è ammesso, è vero anche che situazioni del genere non devono verificarsi. Speriamo che questi problemi (che a quanto pare sono presenti, identici, anche nella vicina stazione di Arcisate n.d.r.) si risolvano nel più breve tempo possibile».