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BALERNASui soprusi alla casa anziani non c'è ricorso

30.05.17 - 06:50
Per motivi di salute l’ex assistente accetta la sentenza: 12 mesi sospesi
tipress
Sui soprusi alla casa anziani non c'è ricorso
Per motivi di salute l’ex assistente accetta la sentenza: 12 mesi sospesi

BALERNA - Avrebbe potuto tentare la carta del ricorso. C'erano, d'altra parte, gli estremi per vedere ridotta o persino annullata la condanna. Per motivi di salute, tuttavia, la 51enne ex assistente di cura del centro degli anziani di Balerna, processata il 16 maggio alle Assise correzionali di Mendrisio, ha scelto di accettare la sentenza: 12 mesi di detenzione sospesi per un periodo di prova di due anni, oltre all'interdizione, per 3 anni, dall’esercizio di attività a contatto con persone sofferenti. La donna, inoltre, dovrà proseguire le cure psichiatriche in corso.

Un confronto della 51enne con la specialista che la segue per superare il trauma psicologico derivante dagli eventi in casa anziani - riferisce il CdT - è alla base della decisione. Si chiude così la discussa vicenda delle vessazioni subite da dodici degenti dell’ospizio tra il settembre del 2008 ed il marzo del 2011. Almeno sotto il profilo penale. Non sono infatti esclusi scossoni dal punto di vista amministrativo. In base a quanto emerso durante il dibattimento al tribunale di Lugano, l’Esecutivo locale potrebbe avviare accertamenti per verificare eventuali mancanze del direttore o altri funzionari del centro degli anziani. mancanze a cui, più volte, si è fatto riferimento durante il processo.

Due i grandi interrogativi: come mai per due anni e mezzo l’allora assistente ha agito indisturbata senza che la direzione dell’ospizio e la responsabile delle cure facessero nulla? Se i vertici della struttura erano al corrente dei comportamenti della donna, perché non hanno agito di conseguenza?

La Corte ha riconosciuto che diversi abusi erano gravi. Anche se, per alcuni, era giunta la prescrizione a causa del tempo trascorso.

Resta ora da chiarire la vicenda legata ai più recenti episodi di coazione addebitati ad altri tre collaboratori del centro (tra i quali un uomo cui il Municipio non ha rinnovato il contratto di lavoro in scadenza). Il decreto di accusa, cui è stata fatta opposizione, si riferisce a fatti meno gravi rispetto quelli riguardanti la 51enne, più che altro frasi poco gentili e minacce.

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