Per loro l’accusa è di peculato. Non avrebbero trasferito al Comune, come invece avrebbero dovuto fare, alcuni milioni di euro
CAMPIONE D’ITALIA - Non c’è solo l’istanza di fallimento a tener banco per quanto riguarda il Casinò di Campione d’Italia. Come riporta “laRegione”, per cinque ex membri del Consiglio d’Amministrazione vi sono anche accuse di peculato (reato previsto per i soli dipendenti pubblici, per i privati si parla invece di appropriazione indebita).
I fatti, su cui indaga la Guardia di Finanza di Como e la Procura lariana, sarebbero avvenuti a seguito della costituzione della “Casinò di Campione Spa”, avvenuta nel 2014, attraverso l’incorporazione della precedente società di gestione partecipata dalle Province e dalle Camere di Commercio di Como e Lecco. I cinque non avrebbero trasferito al Comune, come invece avrebbero dovuto fare, alcuni milioni di euro
Oltre all’accusa di peculato, per l’amministratore delegato Carlo Pagan si prospetta anche il reato d’abuso d’ufficio.