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SVIZZERAIl Centro lancia la sua iniziativa per un freno ai costi

17.04.24 - 13:56
L'iniziativa responsabilizza tutte le parti interessate ad adottare misure di risparmio.
Archivio Ti Press
Fonte ats
Il Centro lancia la sua iniziativa per un freno ai costi
L'iniziativa responsabilizza tutte le parti interessate ad adottare misure di risparmio.

BERNA - Il Centro vuole combattere il costante aumento dei premi delle assicurazioni sanitarie con la sua iniziativa per un freno ai costi. Mercoledì ha lanciato la sua campagna in vista delle votazioni del 9 giugno.

L'iniziativa popolare federale "Per premi più bassi - Freno ai costi nel settore sanitario (Iniziativa per un freno ai costi)" chiede di adottare misure se i costi sanitari aumentano troppo rispetto ai salari.

Il vantaggio dell'iniziativa sul freno ai costi è che non affronta i sintomi, ossia i premi, bensì la causa, ossia i costi, si legge in una nota odierna del partito. L'iniziativa responsabilizza tutte le parti interessate ad adottare misure di risparmio.

Il Consiglio federale, il Parlamento e i Cantoni respingono l'iniziativa, in quanto sostengono che basare la riduzione dei costi esclusivamente sull'andamento dell'economia e dei salari è troppo rigido e riduttivo. Oltre a questo, l'iniziativa non tiene conto di fattori quali l'invecchiamento della popolazione e i progressi della tecnologia medica.

Gli oppositori dell'iniziativa sono invece favorevoli al controprogetto adottato dal Parlamento, che entrerà in vigore se l'iniziativa sarà respinta. Questo prevede che il Consiglio federale, in consultazione con gli attori del settore sanitario, stabilisca ogni quattro anni quale possa essere il costo massimo della cassa malati.

Il consigliere nazionale ginevrino del Centro Vincent Maitre, esprimendosi davanti ai media a Berna, ha detto di ritenere il controprogetto insufficiente, in quanto non garantisce che le misure di riduzione dei costi vengano effettivamente attuate e, se gli obiettivi di risparmio specificati non saranno raggiunti, non prevede soluzioni vincolanti.

Tuttavia, è proprio questo tipo di impegno per il contenimento dei costi che il partito ritiene necessario. L'aumento dei premi è il riflesso dell'esplosione dei costi e il sistema sanitario, con i suoi numerosi attori, non è in grado di riformarsi da solo. «Abbiamo vissuto troppo a lungo in un mondo di 'laissez-faire'», ha detto Maitre.

Al momento solo l'organizzazione mantello che raggruppa le casse malati, santésuisse, sostiene l'iniziativa lanciata dal Centro. «Le altri parti coinvolte non hanno alcun interesse a ridurre i costi», ha detto Maitre. Ha poi aggiunto che «se non si stabiliscono limiti per gli attori, il contenimento dei costi sanitari rimarrà una chimera».

Come il freno all'indebitamento - Se, dopo l'adozione dell'iniziativa, i costi sanitari dovessero aumentare del 20% rispetto ai salari, il Consiglio federale dovrà adottare misure per ridurli in collaborazione con i Cantoni e gli operatori sanitari. «Il freno ai costi funziona come quello all'indebitamento attuato dal Governo», ha commentato la vicepresidente del Centro Yvonne Bürgin.

Il suo partito respinge le argomentazioni degli oppositori e non ritiene che l'iniziativa porti a una medicina a due classi, ha dichiarato il consigliere nazionale bernese Lorenz Hess. Ciò avverrà «se non facciamo nulla», ha dichiarato.

«Oggi vengono eseguiti troppi interventi non necessari e altri sono semplicemente troppo costosi», ha poi aggiunto. Ciò è stato dimostrato da un rapporto redatto da esperti su commissione del Consiglio federale nel 2019, che ha individuato un potenziale di risparmio dai sei agli otto miliardi di franchi, senza che la qualità dell'assistenza sanitaria sia compromessa.

Secondo i promotori dell'iniziativa, ad esempio, sono necessari obiettivi di qualità e di costo per ogni trattamento. I fornitori di servizi troppo costosi dovranno fornire giustificazioni sul motivo. È inoltre necessario un migliore controllo dei prezzi dei farmaci e dell'uso dei generici. «Il potenziale di riduzione dei costi è noto», ha dichiarato Benjamin Roduit, consigliere nazionale vallesano del centro. «Deve solo essere sfruttato», ha concluso.

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