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SVIZZERASiamo i migliori a sprecare cibo... ma è davvero così?

22.04.24 - 10:00
Un nuovo rapporto dell'Onu dipinge una situazione allarmante in Svizzera. I parametri dello studio sollevano però molte critiche.
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Un dipendente del Kentucky Fried Chicken di Basilea beccato a gettare via chili di patatine. Una scena che ha suscitato indignazione in rete.
Un dipendente del Kentucky Fried Chicken di Basilea beccato a gettare via chili di patatine. Una scena che ha suscitato indignazione in rete.
Fonte 20Minuten
Siamo i migliori a sprecare cibo... ma è davvero così?
Un nuovo rapporto dell'Onu dipinge una situazione allarmante in Svizzera. I parametri dello studio sollevano però molte critiche.

BERNA - Un nuovo rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) ci vede in testa a una triste classifica: sprechiamo troppo cibo. Secondo il Food Waste Index, nel 2022 circa il 19% del cibo prodotto a livello mondiale è finito nella spazzatura. Con 119 chili pro capite la Svizzera supera la media europea. Si stima che ogni cittadino elvetico butti via circa 326 grammi di cibo al giorno. Se si include anche il commercio al dettaglio e il settore della ristorazione, gli autori dello studio calcolano addirittura 170 chili di rifiuti pro capite all'anno. Un quantitativo che supera di quasi il doppio gli sprechi registrati da Francia e Finlandia.

Le ombre sullo studio
Cifre che hanno fatto storcere il naso a qualcuno. La situazione in Svizzera è davvero così allarmante? Andiamo con ordine. I dati dell’analisi della raccolta differenziata dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) ci fanno tirare un sospiro di sollievo: lo spreco alimentare nei rifiuti domestici è in forte calo. Dal 2012 la quantità di cibo finito ingiustamente nella spazzatura è diminuita da 60 a 52 chili in dieci anni. Miglioramenti che non sono stati presi in considerazione dal rapporto delle Nazioni Unite.

La domanda sorge spontanea: come mai il rapporto dipinge una situazione così negativa? I dati usati dall’UNEP per definire lo spreco alimentare nelle famiglie svizzere si basano su un unico studio dell’ETH del 2017. Se si osserva più da vicino, si nota che gli autori hanno usato campioni limitati provenienti dalla Svizzera, ma si riferiscono principalmente agli studi dal 2009 al 2018 condotti in Inghilterra e in Galles e dal 2012 all'Austria. Questi numeri sono stati poi adeguati al consumo medio svizzero. Giustificano questo approccio affermando che, ad esempio, in Inghilterra sono stati investiti più soldi in studi significativi all’estero, l’equivalente di oltre un milione di franchi svizzeri solo nel 2012.

Cosa significa "spreco alimentare"?
Anche la definizione di spreco alimentare fornita dal Food Waste Index Report 2022 ha sollevato alcuni importanti interrogativi. «Lo spreco alimentare è definito come il cibo e le parti non commestibili associate che vengono rimosse dalla catena alimentare umana». Tra i rifiuti alimentari rientrano, ad esempio, anche gusci di arance, cocco e uova, ossa, noccioli di avocado o noccioli di prugna.

In altre parole, gli svizzeri che consumano molta frutta e verdura "sprecano" molto cibo e contribuiscono a peggiorare la posizione della Svizzera nella classifica ONU.

L'approccio di Berna alla questione è, infatti, differente. L’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) considera gli sprechi alimentari solo come perdite alimentari evitabili. Sono esclusi quindi gli ingredienti non commestibili o «considerati non commestibili nella nostra cultura». Non è una differenza da poco.

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COMMENTI
 

tbq 1 sett fa su tio
Quindi per questi del Food Waste Index dell'ONU è considerato uno spreco alimentare anche non mangiare le ossa, i gusci d'uovo e i piccioli delle mele? Beh, se li mangiassero loro, che posso dire.

vulpus 1 sett fa su tio
Una non notizia. Si lancia una critica su una base del 2017. E questo per giustificare studi eseguiti all'estero non si sa ben da chi e con quali parametri. Se si guarda soltanto alle tonnellate di cibo che vanno al tavolino magico e organizzazioni analoghe ci rendiamo conto di che acqua viene gettata sui muri. Evidentemente ci sono degli alimenti che non vengono consumati, se pensiamo per esempio alla verdura e ortaggi che non vengono raccoltri per ragioni varie , oppure non commerciabili a causa di importazioni a basso costo, magari prodotti sfruttando la manod'opera e poco rispettosi dell'ambiente.

Geni986 1 sett fa su tio
Perché stare a perdersi in definizioni? La realtà dei fatti è che siamo dei gran spreconi in Occidente. (Sopratutto tenendo conto anche di quanto getta la grande distribuzione e la ristorazione; quota parte spalmata su tutti i cittadini) Il motivo è semplice: c'è molto cibo che costa veramente poco e quindi gli insensibili non si fanno il minimo problema a gettarlo. L'unico dato giusto che andrebbe considerato è: "quanto cibo ancora commestibile arriva agli inceneritori e agli impianti di compostaggio / biogas". E vi svelerò un segreto: sono molto più di 170 kg a testa all'anno... Ognuno si faccia un esame di coscienza. Ricordatevi di Too Good To Go, tra l'altro. E lo joghurt più vecchio che abbia mai mangiato (buono) era scaduto da 4 mesi...
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