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Health, Fitness & WellnessChe cos’è l’Educazione Alimentare

06.12.23 - 17:00
 
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Che cos’è l’Educazione Alimentare

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L'educazione alimentare comprende ogni attività che miri allo sviluppo di comportamenti alimentari corretti e consapevoli del consumatore, nonché a uno stile di vita sano, vissuto non come costrizione, ma come valore condiviso.

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e la FAO (Food and Agriculture Organization) hanno dato una precisa definizione di educazione alimentare: processo informativo ed educativo per mezzo del quale si persegue il generale miglioramento dello stato di nutrizione degli individui, attraverso la promozione di adeguate abitudini alimentari, l’eliminazione dei comportamenti alimentari scorretti, l’utilizzazione di manipolazioni più igieniche degli alimenti e un efficiente utilizzo delle risorse alimentari. 

Educazione alimentare: l’obiettivo
L’obiettivo dell’insegnamento dell’educazione alimentare, in diverse forme e contesti (quindi non solo all’interno delle scuole), è essenzialmente quello di istruire la popolazione sulla conoscenza del settore agroalimentare, toccando tanto gli aspetti tecnologici quanto quelli nutrizionali e gastronomici, al fine di diffondere una cultura alimentare e di promuovere comportamenti alimentari benefici per la salute. In poche parole si tratta di conoscere ciò che mangiamo e che effetti può avere sulla nostra salute
A livello generale l’educazione alimentare comprende varie strategie di intervento, che sfruttano diversi canali di comunicazione al fine di rendere più efficace possibile la diffusione di messaggi e modelli positivi. Fra i principali canali di comunicazione dell’educazione alimentare si possono citare gli interventi nelle scuole, la distribuzione di opuscoli informativi a tutte le famiglie, la promozione di giornate a tema (con manifestazioni, dibattiti ecc), la pubblicità progresso, le rubriche di alcuni giornali e alcune trasmissioni radiotelevisive.  

Messaggi fuorvianti dei media
Purtroppo però molti altri canali mediatici (soprattutto la pubblicità commerciale) minano fortemente il lavoro dell’educazione alimentare, diffondendo messaggi e modelli sbagliati; non c’è bisogno di fare nomi o esempi per capire a cosa ci si riferisce visto che ormai tutti, chi più chi meno, sappiamo che l’affidabilità dei messaggi di educazione alimentare lanciati da certe pubblicità e da alcune trasmissioni televisive sono tutt’altro che veritieri e non sono basati su concetti scientificamente validi. Per evitare che tali messaggi fuorvianti continuino a incidere in modo negativo sui comportamenti alimentari della popolazione, soprattutto della fascia più giovane, sarebbe utile che il l’ente governativo che si occupa della salute, trovasse il modo di regolamentare i messaggi di “educazione alimentare” lanciati dalla pubblicità.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) compie continui studi e ricerche circa l’alimentazione e le abitudini di tutti noi, e i risultati ottenuti ci dicono che le scelte legate al consumo alimentare sono dettate da numerosi fattori, quali:

    • psicologici,
    • culturali,
    • sociali,
    • religiosi,
    • economici,
    • estetici,
    • affettivi (amici, famiglia, fidanzato/a, marito/moglie ecc…)

 

L’alimentazione
Per l’uomo mangiare è molto più che nutrirsi e, fin dalle origini, il latte, primo alimento, dà inizio ai primi scambi fra il neonato ed il proprio ambiente. La sopravvivenza del neonato, essere prematuro, dipende totalmente dall’ambiente circostante, tale aspetto rafforza moltissimo le interazioni fra la funzione nutrizionale e la vita relazionale. L’uomo è il primo mammifero che richiede più tempo nel passaggio dalla dipendenza assoluta dall’ambiente circostante alla propria autonomia da esso. La maturazione del bambino deriva da molte funzioni che, interagendo fra loro, concorrono alla formazione della sua individualità. Già l’alimentazione contribuisce a determinare i vari tratti del carattere, l’insieme dei quali costituirà poi la sua personalità, che a sua volta, viene definita dalla combinazione di somiglianze e differenze fra un individuo e gli altri, che ne delineano, da una parte la sua identità e singolarità, (identità personale) dall’altra la sua appartenenza a un gruppo sociale ed etnico (identità sociale e culturale). Questa progressiva differenziazione dell’essere umano, sociale per eccellenza e per necessità, si organizza fin dai primi giorni di vita nell’ambito di una relazione nutrizionale.
L’alimentazione umana comporta una dimensione immaginaria, simbolica e sociale. L’uomo non si nutre solo di sostanze nutritive, o di calorie, ma anche di immaginario. Gli alimenti non solo nutrono, quindi forniscono energie, ma hanno anche dei significati.
È necessario dunque occuparci della nostra alimentazione per renderla uno strumento di benessere. 

Perché è importante l’Educazione alimentare
Mangiare è bellissimo, fonte di piacere. Per esempio, la cucina italiana ci offre tantissimi piatti meravigliosi, rifiutarli è una tortura, questo è risaputo!
È fondamentale e indispensabile avere un buon rapporto con il cibo e gustarci senza ansie le varie preparazioni gastronomiche. Il cibo non è un nostro nemico e noi non siamo rappresentati dal numero che leggiamo sulla bilancia, ma siamo molto di più.
Bisogna tuttavia fare chiarezza: è giusto goderci il piacere della tavola e condividerla con amici e/o familiari, ma è anche altrettanto giusto poter acquisire una corretta Educazione alimentare che sia in grado di guidarci nelle nostre scelte e, di conseguenza, aiutarci a vivere bene.
Mangiare in modo sano, nelle adeguate quantità, variare le pietanze ed eseguire una quotidiana attività fisica, è la chiave per mantenere il nostro corpo in buona salute.
Con criterio si può mangiare un po’ di tutto. Uno sgarro di tanto in tanto è lecito, non fa male a nessuno, l’importante è imparare a gestirlo, per evitare di ripeterli ogni giorno fino a farne un problema.

Cos è un intervento di educazione alimentare
Gli studi pubblicati negli ultimi 30 anni hanno dimostrato che il risultato positivo di un intervento sulle abitudini alimentari dipende soprattutto dal coinvolgimento attivo della persona nel processo di cambiamento del proprio modo di alimentarsi. E’ quindi di fondamentale importanza trasferire alla persona buone abilità di gestire la propria alimentazione, e aiutarla a comprendere quale sia uno stile di vita adeguato a raggiungere e/o mantenere un peso ottimale, che è poi quello che le consente di conservare il più a lungo possibile uno stato di buona salute. La persona acquisisce dunque capacità di autocontrollo e la applica anche in un ambiente che non sempre collabora o che produce stimoli negativi, e induce a mangiare anche se non è sempre necessario.
Un buon intervento di Educazione alimentare deve avere come obiettivo primario il cambiamento dello stile di vita, nel caso sia inadeguato. 

Perché è così importante l’educazione alimentare?
L’educazione alimentare, abbiamo già detto, è fondamentale se si vuol vivere bene. Infatti alimentarsi in modo corretto e praticare una buona attività fisica, significa fare una costante attività di prevenzione soprattutto per quanto le malattie cronico - degenerative, (Patologie non trasmissibili caratterizzate da un lungo decorso, cioè che durano a lungo, e da un esito invalidante o addirittura letale) ampiamente diffuse sia in Svizzera così come in tutti gli altri Paesi industrializzati.
Si tratta di una prevenzione primaria che evita l’insorgere del sovrappeso prima, ed eventualmente in seguito dell’obesità.
Mediante un intervento di Educazione alimentare si crea la consapevolezza di ciò che fa star bene, distinguendo le situazioni che possono invece crearci problematiche.
Il mangiare sano non deve essere concepito come una rinuncia, ma anzi come una scelta!  Mangiare sano significa infatti proteggere il nostro organismo e salvaguardarlo da eventuali patologie e complicanze che potrebbero svilupparsi in caso di un’alimentazione scorretta.
Inoltre, praticare una giusta alimentazione significa anche approfondire il rapporto Uomo/Natura, secondo una nuova prospettiva che riguarda la sostenibilità ambientale. 

Quando si acquisisce una buona educazione alimentare
L’Educazione alimentare dovrebbe essere acquisita fin da piccoli, con interventi rivolti sia alle famiglie, che altri nelle Scuole.
Se già dalla tenera età spieghiamo ai nostri figli che le merendine industriali nuocciono alla salute, crescendo, il bambino stesso sarà molto più consapevole e, di conseguenza, farà scelte diverse. In questa fascia d’età, i genitori prima e la scuola poi, svolgono un ruolo chiave. 

Chi è l’Educatore alimentare?
Per Educatore alimentare si intendere un professionista che ha come obiettivo quello di promuovere, appunto, le pratiche di Educazione alimentare.
Nello specifico si tratta di: Dietologi, Nutrizionisti, Dietisti, Biologi Nutrizionisti, Istruttori Fitness e Personal Trainer. 

Ma come si mangia sano?
Questa domanda ci permette di compiere un importante spunto di riflessione.
Spesso si pensa di mangiare “bene”, come si usa dire comunemente, in realtà non è così.
Se si vuole attuare una alimentazione sana e corretta si deve iniziare la giornata consumando una colazione equilibrata e abbondante. Combinando macro (proteine, carboidrati, grassi, vitamine idro e liposolubili)) e micronutrienti (vitamine e minerali), aiuterà ad avere la carica energetica necessaria e la giusta concentrazione a sostenere il lavoro o lo studio.
Una lenta e approfondita masticazione è la componente fondamentale: prepara il corpo a una buona digestione; permette di gustare meglio il cibo; consente di riconoscere il senso di sazietà! 

I cibi devono variare! 
È limitante di mangiare sempre gli stessi alimenti. L’organismo ha bisogno di ricevere molte sostanze nutritive contenute in alimenti diversi, in base alle stagioni.
Evitare di mangiare: dolci o altri prodotti industriali, bevande gassate e zuccherate, in generale troppi zuccheri, cibi eccessivamente grassi o conditi, alcoolici, pietanze troppo salate, fritture o intingoli vari.
Bisogna imparare infine a riconoscere il vero segnale della fame. Spesso infatti si consumano i cibi per abitudine, per noia, per solitudine o altre varie forme di stress… In tal modo si rischia di instaurare un circolo vizioso che parte da un disagio, che mangiando non si placa, ma si autorigenera, perché innesca un meccanismo biologico che richiama inseguito altro cibo, e... dulcis in fundo...forti sensi di colpa!

 

Per approfondire gli argomenti trattati, siamo a vostra disposizione, vi aspettiamo all’A-CLUB Fitness & Wellness di Savosa.

Maggiori info: Tel 091 966 13 13 _ info@a-club.ch

 

A cura di Gianluca Zaccagno
Diplomato Federale alla Scuola dello Sport di Macolin, Personal trainer, Istruttore Fitness Centro A-CLUB, Savosa
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Questo articolo è stato realizzato da A-Club, non fa parte del contenuto redazionale.
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