La donna ha trascorso una notte intera sulla montagna più alta del Nord Africa. Un uomo ha rischiato la vita per aiutarla
RABAT - Omar Ait Ahmad, un marocchino di 25 anni, ha dimostrato grande coraggio e determinazione, il 25 febbraio. Il giovane si stava arrampicando verso la vetta del Jbel Toubkal, la cima più alta del Marocco e del Nord Africa, quando ha sentito improvvisamente dei turisti che urlavano. «Ho visto una coppia portata via da una valanga», ha detto al giornale "Morocco World News".
Il gruppo ha rinunciato, Omar no - Con una corda, gli scalatori presenti in quel momento sono stati in grado di salvare l'uomo. La sua compagna, una donna svizzera secondo il quotidiano marocchino, è scivolata invece giù per la montagna per diverse centinaia di metri. «Non molto lontano, ho visto un gruppo di spagnoli in esplorazione con due poliziotti marocchini», ricorda Omar Ait Ahmad. Accompagnato da queste quattro persone e da un suo amico, l'uomo è sceso per circa 700 metri fino a quando nessuno di loro aveva più una corda. «Non eravamo ancora alla fine della valanga, ma non potevamo più continuare».
Il gruppo ha quindi deciso di tornare indietro dicendo che la situazione era troppo pericolosa. Hanno consigliato a Omar di fare lo stesso, ma il giovane e il suo amico non ci hanno pensato per un secondo. Per loro, non si poteva abbandonare la donna.
«Aveva una caviglia rotta» - Il giorno dopo, intorno alle 4 del mattino, il marocchino, questa volta accompagnato da tre uomini, ha continuato la ricerca della sfortunata signora. I suoi sforzi sono stati ricompensati: la donna è stata salvata alle 21.00.
«Aveva una caviglia rotta e urlava dal dolore. Abbiamo stabilizzato la gamba prima di scendere per la montagna», dice Omar Ait Ahmad, spiegando che ci sono volute sette ore per raggiungere un luogo accessibile a un elicottero dei soccorsi. La donna è stata portata in un ospedale a Marrakech, dove è stata operata.
Il video del salvataggio, pubblicato sui social da Omar Ait Ahmad, si sta diffondendo a macchia d'olio.