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GRAN CONSIGLIOSeggi nelle commissioni, confermata la versione originale

03.05.23 - 16:15
Durante la seduta odierna il Gran Consiglio ha discusso dei commissari, confermata la perdita di un seggio per Lega e PS.
TiPress
Seggi nelle commissioni, confermata la versione originale
Durante la seduta odierna il Gran Consiglio ha discusso dei commissari, confermata la perdita di un seggio per Lega e PS.
Ma i socialisti non ci stanno e già domani inoltreranno ricorso contro la decisione.

BELLINZONA - Il Gran Consiglio ha votato sul tanto discusso tema dei seggi in commissione: per i prossimi quattro anni il PLR avrà cinque posti, il Centro quattro, la Lega tre, il PS e l'UDC due e i Verdi uno, come avevano indicato inizialmente i Servizi del Gran Consiglio.

È alcune settimane fa, lo ricordiamo, che si è iniziato a discutere della questione. Il PS ha infatti inoltrato un reclamo formale a seguito di questa prima assegnazione, ritenendo che sia stata fatta «sulla base di un calcolo errato, interpretando in maniera non corretta la legge». In altre parole, il problema sarebbe stato quello di «di considerare tutti i seggi in Gran Consiglio per calcolare il quoziente e non solo gli aventi diritti di commissione, come dovrebbe essere fatto».

Una questione di modalità di applicazione della legge per cui in aula, nel seguito della seduta costitutiva, si è discusso a fondo, citando perizie di esperti giuristi e articoli di legge. Alla fine, in votazione (43 favorevoli, 39 contrari e 3 astenuti), i deputati hanno accolto un emendamento del PLR che chiedeva di mettere al voto quattro tabelle.

Infine - dopo qualche disagio per capire effettivamente quale tabella si stesse votando in quale momento - ad averla spuntata è stata la prima variante, che prevede la suddivisione descritta a inizio articolo.

Vicenda chiusa? Non proprio: perché il PS ha deciso d'inoltrare ricorso (già domani) contro la decisione.

«La legge va applicata»
Durante il dibattito ridotto, il PLR ha ribadito la propria approvazione alla proposta iniziale della Segreteria del Gran Consiglio, poiché «la legge va applicata in modo letterale, non interpretata in modo alternativo come chiede il PS», ha ribadito la capogruppo Alessandra Gianella. «Non si tratta di decidere in base a chi è più simpatico, o con chi si ha intenzione di collaborare di più. Chiediamo semplicemente di applicare la legge».

Ivo Durisch, capogruppo del PS, è partito dalla Costituzione per illustrare i vantaggi del sistema proporzionale, ribadendo quanto dichiarato nel reclamo formale. «Il problema presente da anni mostra oggi tutta la sua fragilità». «Non è questione d'interpretazione: dobbiamo garantire al meglio il sistema proporzionale all'interno del Parlamento e quindi nelle commissioni, un principio sancito nella Costituzione cantonale».

L'UDC ha invece dichiarato - per voce di Sergio Morisoli - di essere fedele alla prima versione - «coscienti che va a premiare forse un po’ troppo il PLR e penalizzare il PS, ma è l’unica base legale valida da far valere per non fermare gli ingranaggi di questo Parlamento». 

«Le cose non sono proprio così chiare», ha aggiunto Marco Noi, dei Verdi. «Francamente, faccio fatica a vedere dove sta questa interpretazione alla lettera voluta dal PLR. La norma di legge parla chiaramente di “somma dei voti (e non dei seggi) di tutte le liste”, lasciando sottintendere delle liste che hanno poi raggiunto il quoziente minimo per considerarsi gruppo (5 seggi)».

I piccoli nelle Commissioni tematiche - Ci sarà spazio anche per quattro dei sei partiti minori (esclusi solamente MpS ed HelvEthica) nelle Commissioni tematiche del Gran Consiglio. I parlamentari hanno quindi deciso di sfruttare il secondo capoverso dell'articolo 29 della Legge sul Gran Consiglio, quello che concede al Parlamento la facoltà di nominare un diciottesimo deputato (di un partito che non raggiunge i cinque seggi e che quindi non fa gruppo) in una Commissione tematica. Nello specifico, dopo uno scrutinio segreto, Tamara Merlo (Più Donne) è andata a completare la commissione Sanità e sicurezza sociale. Amalia Mirante (Avanti con Ticino e Lavoro) si è assicurata un posto in quella relativa a Economia e lavoro. Massimiliano Ay (PC) sarà il diciottesimo nella Commissione Formazione e Cultura, mentre Massimo Mobiglia (Verdi liberali) è stato scelto per quella relativa ad Ambiente, territorio ed energia.

 

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