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BELLINZONA«Sovranità alimentare: il Comune deve fare la sua parte»

26.01.23 - 08:41
È il focus dell'interrogazione del Partito comunista/ Unità di sinistra, firmata dai consiglieri Massimiliano Ay e Alessandro Lucchini.
TiPress
«Sovranità alimentare: il Comune deve fare la sua parte»
È il focus dell'interrogazione del Partito comunista/ Unità di sinistra, firmata dai consiglieri Massimiliano Ay e Alessandro Lucchini.

BELLINZONA - Dieci domande rivolte al Municipio di Bellinzona. Il tema? Le azioni del Comune per «implementare attivamente» il principio della sovranità alimentare, inserito in Costituzione dopo la votazione popolare del 13 giugno 2021. È il focus dell'interrogazione del Partito comunista/ Unità di sinistra, firmata dai consiglieri Massimiliano Ay e Alessandro Lucchini.

«Oltre al territorio boschivo e prativo da tutelare e destinare a un uso sostenibile - si legge nel documento - il nostro Comune ospita 117 aziende attive nel settore primario (in cui sono impiegate 431 persone), corrispondenti al 3,3% del numero totale d'imprese. Si tratta di una quota leggermente superiore alla media cantonale. Il segnale espresso dal popolo lo scorso 13 giugno va interpretato come una volontà di valorizzazione di queste aziende e di coloro che lavorano la terra – anche, o meglio, soprattutto di chi lo fa sulla nostra porta di casa, producendo alimenti di qualità a chilometro zero e curando il territorio».

In attesa di «un più ampio intervento da parte del Cantone in vista di una concretizzazione del principio costituzionale approvato oltre un anno fa, anche il Comune può fare la sua parte e adoperarsi per implementare attivamente la sovranità alimentare».

Da qui, fra le altre cose, la richiesta di conoscere le misure messe in campo a sostegno di allevatori e agricoltori, l'opinione sull'istituzione di un incentivo per sostenere le aziende che vogliono ottenere il certificato Bio e la politica di approvvigionamento delle mense scolastiche.

Di seguito, le dieci domande:

Quali misure sono attualmente messe in campo dal Municipio a sostegno dell’attività di allevatori e agricoltori residenti a Bellinzona e più in generale nella nostra regione? Il Municipio ha in previsione l’introduzione di nuove misure di sostegno?

Quale ruolo gioca l’Ente regionale di sviluppo del Bellinzonese nella promozione e nel sostegno delle filiere corte, delle attività agricole e delle aziende attive nel settore primario?

Il Municipio ha mai preso in considerazione la costituzione di uno o più punti di vendita diretta di alimenti e prodotti agricoli, come ad esempio un “banco alimentare” amministrato dal Comune senza scopo di lucro?

Qual è l’opinione del Municipio circa l’istituzione di un incentivo per sostenere economicamente le aziende che intendono intraprendere il percorso per ottenere la certificazione Bio? (Un simile incentivo è ad esempio stato recentemente introdotto dalla Città di Locarno)

Quale è la politica di approvvigionamento delle mense scolastiche e delle strutture pubbliche? Vi è
una “preferenza indigena” per i prodotti provenienti dalla nostra regione? Si è mai ipotizzata l’adozione di un modello di “mensa a chilometro zero”, in collaborazione ad esempio con il Centro di competenze agroalimentare ticinese (CCAT)?

In che modo le scuole comunali promuovono l’educazione a un’alimentazione sana e variata, al rispetto dell’ambiente e al consumo di prossimità?

In che modo il Municipio sostiene le realtà associative che promuovono la biodiversità e la protezione del territorio nel nostro Comune? Vi sono nuovi progetti in vista?

Esistono dei progetti per la riduzione dello spreco alimentare (come ad es. la raccolta dei prodotti invenduti nei commerci locali in vista di una distribuzione o di un impiego alternativo)?

Alla luce della decisione che portò il legislativo comunale di Bellinzona ad approvare una mozione del 2012 relativa agli orti urbani, chiediamo non solo quale sia l’opinione del Municipio circa la creazione di orti e frutteti collettivi sul territorio comunale ma anche come intende applicare quella decisione consiliare.

10. Nel 2020 rispondendo a una precedente interrogazione (Lucchini, 79/2020) il Municipio spiegava che “la realizzazione di orti familiari è prevista nel piano regolatore in fase di approvazione per il Quartiere di Camorino in zona Ceppo, dove è già stato allestito anche un progetto di fattibilità ed è in fase di progettazione nel quartiere di Bellinzona in zona Filanda. Tali impianti, attrezzati con acqua, servizi e depositi, sono in particolare pensati per dare la possibilità di realizzare degli orti per l’autoproduzione alimentare a chi non può disporre di un terreno proprio e per favorire gli incontri e la socializzazione in un contesto particolare”. Qual è la situazione odierna di tali progetti?

 

 

 

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