Diversi gli atti parlamentari inoltrati in mattinata a tutela delle categorie maggiormente a rischio
All'Esecutivo viene chiesta una base legale uniformata a livello cantonale. Ma anche di favorire l’accesso delle imprese al beneficio delle indennità di intemperie e di controllare la situazione nelle strutture sanitarie.
BELLINZONA - «Sulla canicola si deve muovere la politica», sottolineava Dario Cadenazzi, responsabile dell'edilizia per Unia in merito alle difficili condizioni di chi lavora sotto il sole a causa dell'assenza di una base legale che lo tuteli.
Detto, fatto, la politica si è mossa. In poche ore sono diversi gli atti parlamentari sui quali L'Esecutivo si dovrà ora chinare.
«Urge creare le condizioni per tutelare concretamente la salute dei lavoratori - sottolineano in un'interrogazione Giorgio Fonio e Claudio Isabella (Il Centro-PPD)». D'altra parte, fanno notare i due parlamentari, non sono mancati gli infortuni, vedasi l’operaio accasciatosi al suolo ed elitrasportato in ospedale mentre era al lavoro sul tetto di uno stabile.
Fonio e Isabella chiedono quindi adeguamenti, come quello già previsto in alcuni contratti collettivi di lavoro (vedasi quello delle pavimentazioni stradali): «In caso di canicola è previsto che i lavori debbano inderogabilmente interrompersi alle 13. In altri settori questo non è ancora possibile».
Per sopperire a questa lacuna, ad oggi si anticipa l’orario di inizio lavori alle 6 per poter terminare nel primo pomeriggio, evitando quindi che i lavoratori siano esposti nel momento peggiore della giornata. Purtroppo però, ciò è possibile solo in quei comuni che lo permettono e, per ora, «questa procedura non è codificata e non è uniformata a livello cantonale». Lo status quo, sostengono i granconsiglieri, creerebbe «grossi disagi mettendo in forte pericolo la salute dei lavoratori».
Da qui la richiesta al Governo per un intervento che proponga ai comuni ticinesi una «uniformazione dei vari regolamenti in modo da permettere durante gli allarmi canicola l’inizio anticipato dei lavori». Il Cantone viene interpellato anche in qualità di committente e in tal senso gli viene chiesto se, nei suoi numerosi appalti, abbia già pensato di introdurre l’anticipo di inizio e fine lavori. Da ultimo, vista la situazione climatica, viene chiesto se l'Esecutivo abbia intenzione di favorire l’accesso delle imprese al beneficio delle indennità di intemperie.
Non solo il PPD - La stessa richiesta, tra l'altro giunge in mattinata anche dalle file dell'Mps che, in diversi atti parlamentari chiede pure l’inserimento nella Legge sanitaria di uno specifico articolo riguardante la tutela dei salariati e della popolazione dei rischi causati dai periodi di canicola, così come una verifica nelle strutture sanitarie di quelle situazioni delicate legate all'assenza di una adeguata climatizzazione.