Il Pc interroga il governo sul rischio di "colli di bottiglia" e propone di creare una produzione "autoctona"
BELLINZONA - L'approvvigionamento di vaccini è la preoccupazione principale, da dicembre, dei governi cantonali. Per il Partito comunista ticinese, il governo di Bellinzona dovrebbe attivarsi per chiedere una produzione autoctona. Sopperendo a possibili ritardi nelle forniture dall'estero.
«Anche in Svizzera l'approvvigionamento non può essere sempre garantito» scrivono i deputati Massimiliano Ay e Lea Ferrari in un'interrogazione odierna. «In un periodo di pandemia la situazione si deteriora per via dell'aumento della domanda. La lavorazione si è trasferita all'estero rendendoci di fatto dipendenti dall'Asia».
Alla luce dei recenti campanelli d'allarme - il canton Argovia, ad esempio, si è detto di recente «preoccupato» per i rifornimenti medici agli ospedali - il Pc chiede quindi al Consiglio di Stato se la situazione in Ticino sia sotto controllo. E se il governo intenda farsi promotore di una produzione locale di farmaci e vaccini, chiedendo a Berna di cambiare rotta.