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CANTONEEcco chi avrà diritto a un sostegno dal Cantone

23.12.20 - 11:34
Il Consiglio di Stato ha licenziato il messaggio per i casi di rigore, che prevede interventi per 75,6 milioni di fr.
Ti Press
Il direttore del DFE Christian Vitta
Il direttore del DFE Christian Vitta
Ecco chi avrà diritto a un sostegno dal Cantone
Il Consiglio di Stato ha licenziato il messaggio per i casi di rigore, che prevede interventi per 75,6 milioni di fr.
Rispetto a quanto indicato nella Legge federale, i settori beneficiari sono stati affinati e adattati alle particolarità del nostro Cantone.

BELLINZONA - Il Consiglio di Stato ha licenziato il messaggio con la proposta di adesione e di partecipazione del Cantone all’attuazione delle misure a sostegno dei casi di rigore concernenti le imprese. Attraverso questo strumento - ricordiamo - sono a disposizione in Ticino 75,6 milioni di franchi a favore delle aziende attive nei settori maggiormente colpiti dalla pandemia, che hanno registrato un’importante diminuzione della propria cifra d’affari.

Disponibilità sfruttata appieno - Nel messaggio del Governo viene anzitutto presentata la richiesta dei fondi cantonali necessari e l’anticipo di quelli federali. Considerando che il Consiglio di Stato intende sfruttare appieno la disponibilità prevista dalla Confederazione, il Cantone Ticino potrà complessivamente attivare, a sostegno dei casi di rigore, 75.6 milioni di franchi, di cui 51.08 milioni federali e 24.52 milioni cantonali. Sono inoltre previsti dei costi di gestione a carico del Cantone per un totale di 3,5 milioni di franchi.

I settori beneficiari - Vengono inoltre illustrati i settori beneficiari delle misure, che rispetto a quanto indicato nella Legge federale sono stati affinati e adattati alle particolarità del Cantone Ticino: infatti, malgrado la Legge federale contempli già i principali settori colpiti, la delimitazione precisa dei settori da sostenere è delegata ai Cantoni. I settori beneficiari sono pertanto le imprese attive nei seguenti settori: eventi, baracconisti, manifestazioni e intrattenimento; palestre, centri sportivi, centri fitness e wellness; viaggi, trasporti terrestri non regolari; turismo degli affari; ristorazione e piccola e media distribuzione. In base a un’eventuale evoluzione dell’ordinanza federale e della situazione pandemica ed economica cantonale, il Consiglio di Stato potrà procedere all’aggiornamento dei settori beneficiari.

Cos'è un caso di rigore? - Si ricorda che un caso di rigore è dato quando la cifra d’affari annuale 2020 di un’azienda ha subito una perdita di almeno il 40% rispetto alla media degli anni precedenti.

Le forme d'aiuto - Per quanto riguarda la forma dell’aiuto, il Cantone ha deciso di sfruttare sia i contributi a fondo perso che i mutui garantiti tramite fideiussione, lasciando scegliere alle aziende quella che meglio si addice al proprio modello d’affari. Ha altresì stabilito di sfruttare al massimo la forchetta prevista per le due forme di aiuto, prevedendo la concessione di un contributo a fondo perso pari al 10% e di una fideiussione nella misura del 25% della cifra d’affari media di un’impresa negli anni 2018 e 2019. Il tetto massimo dell’aiuto è fissato a 350'000 franchi per i contributi a fondo perso e a 1 milione di franchi per le fideiussioni. Gli aiuti sono da considerarsi quale partecipazione alla copertura dei costi fissi (tra cui rientrano, ad esempio, gli affitti).

La procedura da seguire - L’applicazione dell’ordinanza federale richiede una rigorosa procedura a livello cantonale, così da prevenire potenziali abusi. Pertanto, la procedura prevede per prima cosa che l’azienda compili online un’autocertificazione del rispetto dei requisiti legislativi e che, se questi ultimi sono rispettati, sarà in seguito un’impresa di revisione con abilitazione ASR (autorità federale di sorveglianza dei revisori) a rilasciare un’attestazione. Il revisore effettuerà le verifiche stabilite dal Consiglio di Stato e ne certificherà la correttezza. In seguito la richiesta di sostegno potrà essere inoltrata ai servizi competenti. In caso di esito positivo della richiesta di aiuto, l’impresa beneficiaria può chiedere un rimborso per le spese sostenute per le prestazioni di revisione fino ad un massimo di 2'500 franchi.

Il Consiglio di Stato concretizzerà quanto previsto attraverso una procedura che - assicura - permetterà di gestire con il necessario rigore e in tempi snelli il flusso di richieste, garantendo nel contempo la necessaria qualità nell’analisi delle richieste e assicurando il sostegno finanziario a tutte quelle aziende, attive nei settori maggiormente colpiti dalla pandemia, che hanno registrato una sensibile diminuzione della propria cifra d’affari.

Clausola d'urgenza - Il decreto legislativo è proposto con la clausola dell’urgenza, così da poter entrare in vigore immediatamente, senza dover attendere che sia trascorso il termine referendario di 60 giorni dalla pubblicazione sul Foglio ufficiale. Prima di venir pubblicato sul Bollettino ufficiale delle leggi deve però essere approvato dal Gran Consiglio.

Maggiori informazioni e aggiornamenti saranno in futuro disponibili sulla pagina internet www.ti.ch/casidirigore. Ricordiamo che le richieste potranno essere inoltrate dopo l’avvio formale del programma di sostegno a livello cantonale.

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