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CANTONELimitazioni dell'attività dei procedimenti e regole per i Municipi: i due nuovi decreti del Consiglio di Stato

20.03.20 - 18:05
«La gravità della situazione attuale ha imposto l’adozione da parte del Governo di disposizioni urgenti»
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Limitazioni dell'attività dei procedimenti e regole per i Municipi: i due nuovi decreti del Consiglio di Stato
«La gravità della situazione attuale ha imposto l’adozione da parte del Governo di disposizioni urgenti»

BELLINZONA - Il Consiglio di Stato ha approvato nella sua seduta straordinaria di oggi due Decreti esecutivi che definiscono da un lato l’operato procedurale delle Autorità amministrative cantonali e comunali e delle Autorità giudiziarie amministrative e civili, e dall’altro quello dell’organizzazione istituzionale dei Comuni (e per analogia anche dei consorzi e dei Patriziati) in tempo di emergenza epidemiologica da COVID-19.

La gravità della situazione attuale ha imposto l’adozione da parte del Governo di disposizioni urgenti, in modo da raggiungere l’obiettivo essenziale nell’attuale situazione di crisi di contenere la diffusione del virus Covid-19, tutelando anche la salute degli attori coinvolti nell’amministrazione della giustizia e nell’amministrazione cantonale e comunale.

Limitazione dell'attività dei procedimenti - Il primo Decreto – che entra oggi stesso in vigore – istituisce norme comuni di diritto cantonale che permettono all’Amministrazione cantonale e alle Autorità comunali (Municipi, Autorità regionali di protezione, ecc.) come pure alle Autorità giudiziarie (Giudici di pace, Preture, Tribunale di appello, ecc.) di riorganizzarsi con l’obiettivo di limitare l’attività in ambito di procedimenti amministrativi e civili alle decisioni urgenti, essenziali, inderogabili e importanti per garantire il buon funzionamento delle Amministrazioni cantonale e comunali in questo periodo particolare.

Al lato pratico, per i cittadini e i loro avvocati, che hanno una procedura in corso, significa che:

    • udienze, sopralluoghi e ogni altro atto procedurale che non sono essenziali, sono rinviati a dopo il 19 aprile 2020;
    • i termini di diritto cantonale pendenti oggi (reclami, ecc) sono sospesi fino al 19 aprile 2020 compreso e rinviati d’ufficio a data successiva;
    • le decisioni che rivestono carattere urgente e non prorogabile verranno emesse (misure cautelari, protezione degli adulti e dei minori, ipoteche legali, esecuzione delle misure di sicurezza come l’idoneità alla guida, ecc.);
    • le Autorità cantonali e comunali e le Autorità giudiziarie amministrative e civili si astengono in principio dal notificare decisioni non urgenti fino al 19 aprile;

Di principio, il governo invita la cittadinanza che dovesse avere un problema di natura giuridica a prendere contatto telefonicamente con i rispettivi rappresentanti legali o con le Autorità per quanto di loro competenza, in modo da valutare nel singolo caso se sussista o meno una necessità di intervento.

Il Consiglio di Stato rammenta inoltre che fino al 19 aprile 2020 compreso, ai debitori non potranno essere notificati atti esecutivi (precetti esecutivi, ecc.).

Ieri il Tribunale federale ha pure comunicato di aver sospeso fino al 19 aprile 2020 i termini che ha fissato nei propri procedimenti pendenti.

Inoltre oggi il Consiglio federale – analogamente a quanto deciso dal Governo cantonale - ha anticipato le ferie giudiziarie per i procedimenti civili e amministrativi, che tradizionalmente sono previste per Pasqua.

In questo contesto normativo in continua e rapida evoluzione, il governo raccomanda alla cittadinanza la massima comprensione e il sostegno dei professionisti del settore, precisando che l’amministrazione della giustizia cantonale resta garantita.  

Assemblee e consigli comunali - Con il secondo Decreto il Consiglio di Stato in particolare stabilisce:

    • sino al 19 aprile non si svolgeranno più assemblee e consigli comunali;
    • si permette ai municipali di svolgere le sedute di Municipio a distanza derogando ad alcune norme della Legge organica comunale (LOC) e alla prassi consolidata;
    • il Municipio può validamente deliberare qualunque sia il numero dei presenti se per l’emergenza causata da COVID-19 non può essere presente alla seduta la maggioranza assoluta dei membri;
    • il Municipio, il sindaco o qualsiasi altro municipale informano immediatamente il Consiglio di Stato in caso di rischio d’impossibilità di deliberare oppure se non possono essere garantiti i servizi essenziali alla popolazione per motivi legati all’epidemia.

Queste disposizioni valgono, per analogia, anche per le amministrazioni consortili e per i Patriziati. Per qualsiasi informazione gli enti locali potranno rivolgersi a partire da lunedì all’hotline a loro dedicata (091/814.17.04), oppure scrivere a comunicazione-sel@ti.ch.

Il Consiglio di Stato ringrazia i rappresentanti del potere giudiziario e l’Ordine degli avvocati per la collaborazione fornita. Esprime poi un ringraziamento e un incoraggiamento a tutti gli amministratori attivi negli enti comunali per la disponibilità che dovranno garantire nelle prossime settimane e mesi. Uno sforzo comune a favore di tutta la cittadinanza, in vista anche della ripresa quando la crisi sanitaria sarà superata.  

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