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CANTONEControllo sistematico dei permessi: «Il Governo è in ritardo di 590 giorni»

03.03.20 - 20:44
Interpellanza PPD al Consiglio di Stato. «Perché non ha ancora presentato il messaggio?»
TiPress - foto d'archivio
Controllo sistematico dei permessi: «Il Governo è in ritardo di 590 giorni»
Interpellanza PPD al Consiglio di Stato. «Perché non ha ancora presentato il messaggio?»
Il rapporto sull'iniziativa parlamentare era stato approvato il 23 gennaio 2018.

BELLINZONA - Il Consiglio di Stato ha un ritardo di 590 giorni. Così titola l’interpellanza presentata oggi da tre deputati PPD al Governo, sulla verifica sistematica dei nuovi permessi.

Il 23 gennaio 2018 il Parlamento ha detto sì al controllo sistematico del rilascio di nuovi permessi, approvando il rapporto di maggioranza dell’iniziativa parlamentare presentata nel mese di giugno 2016 da Giorgio Fonio (primo firmatario) e dai due colleghi di partito Luca Pagani e Maurizio Agustoni.

L’iniziativa chiedeva di implementare un controllo sistematico a monte per ogni nuova domanda di permesso di lavoro, così come i rinnovi, in modo da scongiurare sul nascere abusi nell’applicazione delle regole fissate all’interno dei CNL e dei contratti collettivi di lavoro decretati d’obbligatorietà generale. 

Nonostante la decisione del Parlamento, il Consiglio di Stato - riferiscono i deputati nell’interpellanza - ha scritto all’Ufficio Presidenziale del Gran Consiglio il 22 gennaio 2019 comunicando di non intravedere margini di manovra e mettendo in discussione che il Gran Consiglio avesse chiesto di elaborare delle proposte legislative in merito. Un’affermazione «sbalorditiva» considerato che nel rapporto di maggioranza - accolto con 59 voti a favore, 23 contrari e 2 astenuti - è espressamente indicato che «sarà compito dell’Esecutivo presentare un testo di legge o un complemento alle leggi cantonali […] che vada nel senso auspicato dagli iniziativisti».

L’Ufficio Presidenziale, preso atto dello scritto, ha risposto al Consiglio di Stato il 19 febbraio 2019 invitandolo a presentare comunque un messaggio «secondo il normale iter parlamentare».

Ora Fonio, Pagani e Agustoni interpellano il Governo per capire come mai non abbia ancora presentato il messaggio ed entro quando intende farlo. «Il termine di 6 mesi è già scaduto da 20 mesi», concludono.

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COMMENTI
 

Evry 4 anni fa su tio
Che novità, ci sono funzionari dello stao a lavorare....... se la prendo molto comoda per diversi motivi !!! ci sono al minimo 25% di funzionari... di troppo!

Zarco 4 anni fa su tio
Ovviamente, qui qualcuno sorvola......
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