Manuele Bertoli ha risposto all'interpellanza del PC sull'evento organizzato alla città dei mestieri di Bellinzona
BELLINZONA - Manuele Bertoli è d'accordo con il Partito comunista: l'influencer non è una professione.
Fra i vari atti parlamentari evasi oggi in Parlamento, il consigliere di Manuele Bertoli ha risposto all'interpellanza del Partito comunista sull'evento "Professione influencer" organizzato alla Città dei mestieri di Bellinzona. «La serata non era volta a promuovere l’attività di influencer, che non è una professione e non può definirsi tale, ma per affrontare con sguardo critico qualcosa che fa parte della realtà attuale, piaccia o non piaccia», ha sottolineato il direttore del DECS.
Lea Ferrari e Massimiliano Ay - ricordiamo - avevano sottoposto una serie di domande al Governo, che andavano dall'opportunità o meno di «illudere i giovani che cercano uno sbocco professionale solido con proposte fumose», al fatto che con questo evento si promuovesse «la nefasta cultura dei soldi facili». Critiche che Bertoli ha rispedito al mittente.
E ha assicurato che no, non è prevista alcuna serata "diventare rockstar".