Fabio Käppeli e Andrea Censi chiedono l'annullamento del divieto di vendita serale di alcolici nelle stazioni di servizio
BELLINZONA - Dopo essere finita sul tavolo del Tribunale federale, la nuova Legge sugli orari dei negozi finisce pure (o per meglio dire torna) fra i banchi della politica. Fabio Käppeli (PLR) e Andrea Censi (Lega dei Ticinesi) hanno infatti deciso di presentare un'iniziativa parlamentare elaborata per chiedere l'annullamento del divieto di vendita serale di alcolici nelle stazioni di servizio (dopo la chiusura dei negozi "normali").
«Si tratta di un divieto inutile e inefficace, perché non contribuisce minimamente a risolvere problemi come la violenza giovanile o l'abuso di alcol, ma limita la libertà di tutti gli altri, compresi quelli che non vogliono presentarsi a una cena a mani vuote», argomenta Käppeli. Chi abusa di alcolici - sottolinea il granconsigliere PLR - o si organizza prima o va nei negozi delle stazioni FFS o alle aree di servizio sulle autostrade, sottomessi a un'altra legge, federale. I metodi per fare prevenzione, quindi, sono altri».
Ma non ci si poteva pensare prima, quando la Legge si trovava ancora in Parlamento? «È una giusta obiezione - ammette Käppeli - ma è comprensibile che chi mi ha preceduto in Gran Consiglio non si sia soffermato su questo aspetto perché il motivo della discordia era un altro: la mezzora in più di apertura dei negozi. Questa norma invece è sfuggita ai più».
Nulla da obiettare invece sull'altro elemento contestato della legge, la violazione dell’unità di materia evidenziata dal sindacato Unia, secondo cui si è mischiata una legge cantonale (quella sui negozi) e una federale (quella sulla protezione dei lavoratori), «truffando gli elettori».
Insomma, alla via della giustizia, che farà il suo corso, si aggiunge quella della politica.