Il senatore Marco Chiesa contesta la scelta di affidare la perizia sulla disdetta all'Uni di Lucerna «Abbiamo professionisti come Vorpe e Bernasconi. Gli altri lo fanno meglio?»
BELLINZONA - «Il Governo è stato colpito da una sindrome di Calimero». Se lo chiede il consigliere agli Stati Marco Chiesa che, in un post su Facebook, commenta la decisione del Consiglio di Stato di affidare all’Università di Lucerna mandato per studiare una questione centrale: le conseguenze di una disdetta dell’accordo sulla fiscalità dei frontalieri.
«Che l’accordo non vedrà mai la luce - dice il senatore Udc - è ormai chiaro a tutti. (...) Ma tutto questo è colpa nostra, fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. Non dovevamo dare tutto senza ricevere qualcosa in cambio». Ora, continua Chiesa, «il Governo pensa finalmente a un piano B: la disdetta dell’accordo in vigore dagli anni settanta. D’accordo, buona iniziativa. Ma...».
Il “ma” sollevato dal parlamentare è sul mandato per una perizia all’Uni di Lucerna. «Ora mi chiedo. Nel nostro cantone abbiamo un rinomato centro di competenze tributarie presso la SUPSI, degli specialisti apprezzati come Samuele Vorpe e un professore, Marco Bernasconi, che ha insegnato per anni nelle migliori università svizzere e conosce il tema a menadito. E noi che facciamo? Al posto di valorizzare le nostre risorse interpelliamo e paghiamo cervelli Oltregotardo. Mi sembra che siamo stati colpiti da una sindrome di Calimero tutta ticinese. Ma vogliamo credere in noi stessi, nei nostri professionisti o investiamo soldi in formazione e ricerca per poi chiedere perizie altrove?».