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CANTONEAl preventivo 2020 il Parlamento ha detto "sì"

11.12.19 - 16:29
Approvato dal Gran Consiglio con 45 voti favorevoli, 28 contrari e 4 astenuti
TiPress - foto d'archivio
Al preventivo 2020 il Parlamento ha detto "sì"
Approvato dal Gran Consiglio con 45 voti favorevoli, 28 contrari e 4 astenuti

BELLINZONA - Le discussioni per il preventivo 2020 si sono protratte per due giorni e, alle 16.15, il Gran Consiglio lo ha approvato con 45 voti favorevoli. Quelli contrari sono stati 28 (sinistra e Udc), mentre gli astenuti sono stati 4. Per il terzo anno consecutivo il preventivo presenta un risultato positivo, con un leggero avanzo d'esercizio di 4.1 milioni di franchi. Bocciati tutti i 12 emendamenti discussi oggi pomeriggio e presentati da Mps, Pc e Udc.

Favorevoli - Il rapporto di maggioranza della Commissione gestione e finanze è stato firmato da Lega, Ppd e Plr. Il relatore, Daniele Caverzasio, nel suo intervento ha però precisato che nonostante «i buoni conti possono inorgoglire il Governo e il Parlamento, poi c'è sempre da capire com'è la realtà nella vita dei ticinesi». «Il miglioramento dei conti è un miglioramento delle condizioni di vita dei ticinesi? Qualche dubbio onestamente lo abbiamo», ha continuato, ricordando che il Gran Consiglio dovrebbe fungere anche da portavoce per il malessere della popolazione.

Contrari - Ps e Verdi, firmatari del rapporto di minoranza, non condividevano invece i contenuti del Preventivo, in particolare per quanto riguarda la riduzione dei premi di casse malati, la politica dell’alloggio, gli assegni familiari di complemento, la politica del lavoro (con il salario minimo "al palo") nonché il mancato potenziamento dell’ispettorato del lavoro e la mancata attuazione dell’iniziativa per le cure dentarie. Contestate in particolare anche le perdite fiscali previste dai nuovi sgravi decisi recentemente dal Legislativo con l’approvazione dell’ultima riforma fiscale. «Ritengo inaccettabile che il Consiglio di Stato non faccia propria la responsabilità nel rispondere al suo ruolo di ridistributore della ricchezza», ha sottolineato la relatrice Anna Biscossa, temendo che con un «preventivo fragile» e un «piccolo avanzo» a un certo punto bisognerà «fare delle scelte che andranno a ridurre servizi e prestazioni».

Attenzione sul ceto medio - Al centro della discussione è stata più volte nominata la situazione della classe media. «Solo attraverso un vero sostegno alla classe media sarà possibile condurre in porto anche quelle riforme fiscali giustificate che però hanno il difetto di aiutare la minoranza dei ricchi», ha detto Maurizio Agustoni (Ppd). Anche Sergio Morisoli (Udc) ha ammesso che «il malessere sociale esiste davvero e occorre affrontarlo intervenendo sulle cause». «Anche da destra la socialità è un punto importante e fa parte dell’agenda politica», ha concluso.

La riforma fiscale - Christian Vitta in aula ha precisato che «il Governo deve darsi delle priorità, perché quando i conti sono in attivo le richieste arrivano da più parti, ma ad alcune si può dare evasione e altre non sono così prioritarie». Il direttore del Dipartimento delle finanze e dell'economia (Dfe) ha continuato: «Sarebbe bello poter dire a tutti di sì. Ma le risorse dello Stato, anche in un periodo in cui le cose vanno bene, non sono infinite». Sulla riforma fiscale ha detto la sua Sergio Morisoli (Udc): «Gli sgravi fiscali fanno bene alla socialità perché permettono di trattenere i ricchi e attirarne altri che danno soldi alle casse che noi possiamo distribuire alla socialità».

Via le Guardie di Confine da Bellinzona - In occasione della discussione sul Dipartimento delle istituzioni, Giorgio Galusero ha chiesto a Gobbi se è vero che le Guardie di confine hanno abbandonato lo stabile ai Saleggi. Il consigliere di Stato ha confermato che le Guardie lasciano gli uffici della Centrale comune d'allarme (Cecal), senza fornire ulteriori informazioni su chi o cosa occuperà i posti lasciati liberi.

Le reazioni

Soddisfatto il PLRT: «Merito di Vitta» - Con l’accettazione del preventivo da parte del Gran Consiglio arriva subito la prima reazione del Plrt, secondo il quale la stabilità dei conti pubblici è merito «dell’ottimo lavoro di costruzione del consenso svolto dal consigliere di Stato Christian Vitta». E aggiunge che uno «Stato progettuale e lungimirante deve avere finanze sane quale premessa imprescindibile per affrontare le priorità del Ticino. La ricchezza prima di essere distribuita deve essere creata, ma con equilibrio e definendo chiare priorità».

 «Un preventivo fragile» - Il Partito socialista ha respinto il preventivo in quanto «fragile, che non risponde alle necessità della popolazione ticinese, in particolare per quanto riguarda le problematiche più urgenti: le disuguaglianze, l’invecchiamento della popolazione e l’emergenza climatica». Per i socialisti «ci stiamo allontanando sempre di più dal resto della Svizzera. Le disuguaglianze sociali, l’emergenza climatica e l’invecchiamento della popolazione sono i temi prioritari che il Governo deve affrontare con i dovuti mezzi». La sinistra vorrebbe «un intervento urgente dello Stato, non ulteriori sgravi fiscali a beneficio delle grandi imprese e delle persone particolarmente facoltose sulle spalle della popolazione».

Il gruppo UDC denuncia: «Non sono state discusse le linee direttive e il piano finanziario» - Denunciando una violazione dell’art. 121 della Legge sul Gran Consiglio (LGC), il gruppo UDC segnala che «in data odierna mercoledì 11 dicembre 2019, in sede di discussione del Preventivo 2020 (P2020) della Repubblica e Cantone Ticino non sono state discusse le linee direttive e il piano finanziario». Per bocca di Paolo Pamini, i democentristi lamentano che «tale mancanza non è riconducibile all’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio, che ha allestito l’ordine del giorno dell’attuale seduta. L’attualizzazione delle Linee Direttive e del Piano Finanziario non è infatti stata pubblicata, per lo meno stando a quanto pubblicamente accessibile sul preposto sito web nonché a memoria della documentazione recentemente ricevuta dagli scriventi deputati». Per tanto il gruppo UDC in Gran Consiglio inoltra la seguente interpellanza al Consiglio di Stato:
1. Perché in concomitanza del Preventivo 2020 non sono state discusse le linee direttive e il piano finanziario?
2. Qual è l’autorità competente di giudicare la presente fattispecie alla quale dobbiamo rivolgerci? Il Tribunale amministrativo cantonale?
3. Quali sono le conseguenze della mancata applicazione della LGC?

 

 

 

 

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COMMENTI
 

GI 4 anni fa su tio
non sarebbe male se specificassero con una qualche cifra chi sono coloro che appartengono (o presunti appartenenti) alla "classe media"....

Bayron 4 anni fa su tio
Lega sempre più casta. É ora del cambiamento e dalle prossime elezioni tutti a votare UDC (mi riferisco a chi sino ad oggi ha votato Lega)
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