Sulla scia dello sciopero del 14 giugno l'MPS sottopone richieste e rivendicazioni alla politica
BELLINZONA - Lo sciopero delle donne del 14 giugno è stato un successo. Anche in Ticino la partecipazione è stata ampia. Per questo motivo il Movimento per il socialismo (MPS) intende portare avanti nella politica le rivendicazioni che le donne hanno urlato a gran voce durante le manifestazioni. E lo ha fatto con sette mozioni.
Le condizioni di lavoro e il salario rosa sono protagoniste della prima mozione. Al Consiglio di Stato viene chiesto di creare una sezione dell’ispettorato del lavoro che abbia come funzione fondamentale di occuparsi delle condizioni di lavoro delle donne.
La seconda mozione ha come oggetto il “Family Score”, una certificazione di Pro Familia sulla conciliabilità lavoro e famiglia. Al Cantone viene chiesto di rendere obbligatorio per tutte le aziende con più di 9 dipendenti la valutazione del Family Score e prevedere delle sanzioni per quelle che non soddisfano i criteri di conciliabilità.
La terza mozione chiede al Consiglio di Stato di acquisire l’Equal Pay Standard iniziando dall’Amministrazione cantonale, le aziende pubbliche e para-pubbliche e i comuni più grandi del cantone. L’Equal Pay Standard è un sistema di gestione delle retribuzioni, introdotto in Islanda nel 2012, che aiuta i datori di lavoro a prevenire le discriminazioni salariali.
Sono poi due le mozioni che riguardano la scuola: una domanda l’introduzione di modelli di insegnamento basati sull’educazione al genere in grado di rimettere in discussione gli stereotipi tradizionali; l’altra vuole migliorare le condizioni di lavoro delle insegnanti, in particolare per quanto riguarda il congedo maternità e il lavoro a tempo parziale.
L’apertura di una linea verde dedicata alla violenza domestica e contro le donne è la proposta contenuta nella sesta mozione, così come la creazione di strutture pubbliche di accoglienza protette per donne vittime di violenza, oltre alla prevenzione sul territorio.
L’ultima mozione riguarda la salute sessuale. Al Consiglio di Stato l’MPS chiede di organizzare un programma cantonale in favore della salute sessuale e riproduttiva che comprenda la presa a carico dell’insieme dei costi ad essa legata (sussidiariamente alla loro presa in carico dalla LaMal o nell’attesa della loro inclusione nel catalogo delle prestazioni della LaMal), ma anche incoraggiare la realizzazione da parte di professionisti della salute di depistaggio sistematico e precoce delle infezioni sessualmente trasmissibili così come quello di alcune malattie ginecologiche tardivamente diagnosticate. E, infine, di realizzare uno studio che miri a chiarire i bisogni specifici in materia di salute delle persone lesbiche, bisessuali o transgender e a mettere in opera una politica di salute pubblica specifica in favore di queste popolazioni.