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CANTONE«Ticino, il Cantone più svizzero della Svizzera»

19.05.19 - 15:40
Così l’UDC commenta le votazioni odierne. «È ora di dire basta a regalare soldi a mezzo mondo sottraendoli ai nostri anziani»
Tipress (archivio)
«Ticino, il Cantone più svizzero della Svizzera»
Così l’UDC commenta le votazioni odierne. «È ora di dire basta a regalare soldi a mezzo mondo sottraendoli ai nostri anziani»

BELLINZONA - «I Confederati che hanno votato contro questa disastrosa e liberticida legge sulle armi e che volessero davvero continuare a sentirsi svizzeri in un Cantone che difende tradizioni e libertà del cittadini, allora dovrebbero venire ad abitare in Ticino». È con queste parole che l’UDC Sezione Ticino ha commentato la votazione di oggi in merito alla legge sulle armi.

Invece, per quanto riguarda l’altra votazione federale, quella sulla riforma fiscale e il finanziamento dell’AVS, l’UDC ritiene che per risanare definitivamente l’AVS bisognerebbe ridurre gli eccessivi contributi all’estero per destinarli al fondo di assicurazione vecchiaia superstiti. «È ora di dire basta a regalare soldi a mezzo mondo sottraendoli ai nostri anziani».

Votazioni cantonali - Per risolvere il problema del traffico nel Locarnese «sono necessari pesanti e sostanziali investimenti, oltre che nel trasporto pubblico, pure nella mobilità privata» commenta ancora l’UDC. «I diversi progetti portati avanti dal DT dovranno di conseguenza essere accelerati e sostenuti dai diversi partiti per dare soluzioni concrete al Ticino. Niente più misure cerotto».

In merito alla votazione sulle Officine, l’UDC commenta così: «Lo Stato si limiti a fare lo stretto necessario, non siamo in un regime comunista. Lo Stato non deve assumersi il ruolo di imprenditore in un settore della manutenzione dei treni, che non conosce minimamente». L’UDC utilizza parole forti anche nei confronti dei promotori dell’«anacronistica iniziativa “Giù le mani dalle Officine”, che al compromesso e alla garanzia di mantenere i posti di lavoro in Ticino - lasciandone la competenza della gestione della nuova Officina alle FFS - proponevano invece di statalizzare l’attività obbligando i ticinesi ad assumersi i rischi imprenditoriali e i relativi costi (milioni ogni anno) dei deficit d’esercizio».

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