Il Governo prende posizione sulla consultazione indetta dalla Conferenza dei Governi cantonali. Problemi per libera circolazione, aiuti di stato e frontalierato
BELLINZONA - Il Governo ticinese, allo stadio attuale, è contrario al progetto di accordo istituzionale tra Svizzera e Unione Europea posto in consultazione dal Consiglio federale. Il Consiglio di Stato motiva la sua posizione (in allegato la lettera indirizzata alla Conferenza dei Governi cantonali) con la presenza di «lacune», soprattutto rispetto alla posizione dei Cantoni, e in particolare a quella del Ticino, «per quanto concerne le misure di accompagnamento alla libera circolazione, la direttiva sulla libera circolazione dei cittadini dell’UE e gli aiuti di Stato».
Libera circolazione - Da una prospettiva ticinese, «risulta inaccettabile l’indebolimento delle attuali misure di accompagnamento all’Accordo sulla libera circolazione delle persone, in particolare la "norma degli otto giorni"».
Aiuti di Stato - In tema di aiuti statali, il Consiglio di Stato considera inoltre «particolarmente problematico» il "quadro regolamentare orizzontale" previsto a tutela del buon funzionamento del mercato interno. Questa soluzione «intacca i fondamenti stessi del federalismo e le competenze dei Cantoni in diversi ambiti cruciali come fiscalità, aiuti regionali, aiuti all’insediamento di aziende e garanzie per le banche cantonali».
Frontalieri - Il Governo ticinese esprime infine «preoccupazione» in merito all’approvazione – attualmente in corso all’interno dell’UE – del regolamento che coordina i sistemi di sicurezza sociale. La ripresa della direttiva da parte della Svizzera «avrebbe conseguenze estremamente pesanti per la Confederazione e per il Cantone Ticino, istituendo l’obbligo di versare indennità ai lavoratori frontalieri disoccupati». Il tema - conclude la nota del Consiglio di Stato - ha un’importanza capitale per la Svizzera e il Ticino, poiché – oltre a provocare svariate centinaia di milioni di franchi di costi supplementari per le casse della Confederazione – la misura aumenterebbe ulteriormente la pressione sul nostro mercato del lavoro, rendendolo ancora più attrattivo per la manodopera italiana.
La Lega: «Governo rinsavito? No è solo ipocrisia elettorale» - La decisione del Consiglio di Stato di respingere all'unanimità l'accordo quadro non convince per nulla la Lega dei Ticinesi. «Il loro dietro-front puzza di ipocrisia e di opportunismo a chilometri di distanza», scrive il Movimento di Monte Boglia. Che poi attacca gli altri partiti di Governo: «Il triciclo PLR-PPD-PS mai ha mosso un dito a difesa della sovranità elvetica. Al contrario: l’ha sempre svenduta. Non per nulla il gruppo parlamentare del PLR alle Camere federali, dove siedono anche i rappresentanti ticinesi, un paio di settimane fa ha deciso di appoggiare l’accordo quadro».