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CANTONE / SVIZZERA«Ristorni dei frontalieri, paga la Confederazione?»

12.03.19 - 11:24
Il consigliere nazionale UDC Marco Chiesa ha presentato il quesito all'ora delle domande
Keystone - foto d'archivio
«Ristorni dei frontalieri, paga la Confederazione?»
Il consigliere nazionale UDC Marco Chiesa ha presentato il quesito all'ora delle domande

BERNA - «Qualora il Governo ticinese dovesse decidere di bloccare i ristorni delle imposte alla fonte il prossimo 30 giugno 2019, la Confederazione assicurerà il versamento dei ristorni all'Italia al posto del Canton Ticino?». È quanto chiesto da Marco Chiesa all'ora delle domande.

Il consigliere nazionale UDC si è concentrato sull'argomento dei ristorni dei frontalieri, in vista della mozione presentata l'11 settembre 2017 ("Responsabilità e solidarietà impongono alla Confederazione che il Ticino sia compensato finanziariamente per la mancata entrata in vigore dell'Accordo sui frontalieri") che verrà trattata a breve. 

Secondo quanto riferito nella mozione, «il Consiglio federale deve farsi carico, da un profilo finanziario, dei danni che la mancata entrata in vigore del nuovo accordo italo-svizzero sui frontalieri arreca al Cantone». Tra le motivazioni, «la mancata entrata in vigore dell'accordo ha, indirettamente, pesanti conseguenze sul mercato del lavoro ticinese che subisce un significativo dumping salariale a causa dei lavoratori frontalieri». Per queste ragioni viene chiesto al Consiglio federale, «a seguito della violazione dell'articolo 54 capoverso 3 della Costituzione, una solidarietà confederale sulla base dell'articolo 44 capoverso 1 della Costituzione che stabilisce che Confederazione e Cantoni collaborano e si aiutano reciprocamente nell'adempimento dei loro compiti».

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COMMENTI
 

LAMIA 5 anni fa su tio
Bravo Chiesa !

marco17 5 anni fa su tio
Ci vuole una bella faccia di tolla: Chiesa si lamenta per la mancata entrata in vigore dell'accordo sui frontalieri sottoscritto con l'Italia, quell'accordo che l'UDC e la Lega hanno definito una porcata a favore dell'Italia e una "calata di brache" (il vocabolario di questi signori è quello che è) da parte del Consiglio federale!
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