Cerca e trova immobili
La campagna è (quasi) partita, ecco lo stato di salute dell’immaginetta su carta. Tra campagne virtuali sui social e qualche politico che fa spesa sul web
BELLINZONA - Santino comprato online oppure no? Se il diavolo si nasconde tra le pieghe dei comportamenti, la presenza di candidati che acquistano il bigliettino elettorale direttamente sul web sta facendo storcere il naso ad alcuni nei partiti. «Stampare e mantenere il lavoro in Ticino mi sembra importante» afferma Christian Righinetti, consulente vendita della Fontana Print di Lugano. Un’opinione doppiamente di parte, visto che Righinetti è anche candidato al Gran Consiglio, ma sicuramente una persona “informata dei fatti”. Fontana, con Salvioni, Roda, Pedrazzini e Roncoroni, è tra le maggiori industrie grafiche ticinesi.
E allora l’impressione è che il “business” dell’immaginetta fatichi a decollare. «Tra panettonate e prime cene io, giocando in casa, mi sono mosso in anticipo e sono stato uno dei primi in Ticino a stampare i santini - racconta Righinetti -. Adesso cominciano i giochi e ci sono i primi contatti per le offerte. Mi sono anche sentito rispondere che online 1000 santini si trovano per una cifra più bassa». La pressione, spiega, è forte, «ma i prezzi in realtà non sono sempre più convenienti sul web. Anzi, se la stampa viene eseguita in Ticino presso una tipografia associata VISCOM vi è anche una consulenza, perché il cliente lo si segue. Online in caso di necessità a chi mi rivolgo?».
Facebook e social hanno certamente ridotto il tradizionale fiume di carta propagandistica. Il santino resiste , ma col punto interrogativo della sua origine. «La promozione col santino non è morta - dice Righinetti -, ma al momento i candidati (ad eccezione dei consiglieri di Stato in carica) sono un po' tutti fermi. Pochi i riscontri. Anche se c’è chi esce già ora col santino senza indicazione di lista. Per poi ristamparli in seguito». Quanti ne servono? «Difficile stimare. Per la corsa al Gran Consiglio è un attimo esaurirne 4000-5000 pezzi. Ricordo che Laura Sadis in campagna ne distribuì oltre 50mila».
Dal Sotto al Sopraceneri anche alla Salvioni arti grafiche di Bellinzona sono in attesa degli ordinativi maggiori. «La mia impressione è che fare previsioni adesso sia un po' prematuro, molti stanno ancora lavorando alla grafica del santino - dice Francesco Peroni di Regiopress, che è anche lui candidato al Gran Consiglio -. Ma sono ottimista che un 60-80 per cento dei candidati possa stampare in Ticino. La tempistica online, con il sorteggio delle liste il 5 febbraio, non permette inoltre di avere il prodotto per i primi congressi di inizio mese. Semmai trovo che ci sia ancora una certa disorganizzazione da parte di tutti i partiti per quella che è la coordinazione globale nell'aiuto ai candidati per fare campagna».
E in attesa della medesima scadenza, il 5 febbraio, sono anche alla Fratelli Roda di Taverne: «È ancora un po’ presto. La concorrenza del digitale e della stampa online incide sicuramente rispetto ai numeri del passato. Ma la richiesta resiste».
