CANTONEApprendisti adulti frontalieri: la situazione è sotto controllo

BELLINZONA - Il Consiglio di Stato negli ultimi cinque anni ha previsto delle misure «per consentire ai giovani di intraprendere un apprendistato senza dover vivere una situazione di concorrenza e di confronto con persone adulte non residenti che hanno magari già maturato un’ampia esperienza lavorativa o che sono già in possesso di un titolo di studio».

È questa, in sintesi, la risposta del Governo all’interrogazione presentata da Massimiliano Robbiani, che accusava «molte ditte» di utilizzare «escamotage» per assumere apprendisti adulti frontalieri al posto di giovani residenti.

Nel 2013 il Consiglio di Stato ha formalizzato alcune condizioni per l’assunzione di apprendisti, con un accento particolare sulla provenienza e sull’età dei candidati. La Divisione della formazione professionale, inoltre, è autorizzata a non approvare un contratto di tirocinio se i giovani ritenuti idonei nella professione scelta residenti in Ticino non hanno trovato una soluzione.

Dal 2013, quando si erano registrati 182 nuovi contratti di tirocinio con apprendisti frontalieri maggiorenni, si è scesi nel 2015 a 54 richieste, 55 nel 2016, 53 nel 2017 e 55 nel 2018. Anche le richieste per le persone con permesso B e L recenti sono limitate e rimangono costanti: 17 nel 2015, 11 nel 2016 e 16 nel 2017.

I contratti per apprendisti frontalieri - precisa il Consiglio di Stato - «vengono tendenzialmente stipulati nelle professioni in cui si fatica maggiormente a trovare apprendisti residenti per coprire il fabbisogno delle aziende», come «il gessatore, l’installatore di impianti sanitari, il piastrellista, il macellaio, l’elettricista». Nuovi «contratti omologati» che nel 2017 erano 48: 39 frontalieri maggiorenni, 9 con permessi B e L recenti. Di questi 9 riguardavano situazioni di riduzione della durata del tirocinio. Rispetto al 2013, nel 2017 «si nota una diminuzione di 143 nuovi contratti di apprendisti frontalieri maggiorenni omologati».