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CHIASSOCoen: «Un negozio o un artigiano non producono spazzatura come un centro commerciale»

30.06.18 - 10:29
Il consigliere comunale chiede al Municipio di rivedere alcuni punti, che non favoriscono chi produce meno spazzatura
Coen: «Un negozio o un artigiano non producono spazzatura come un centro commerciale»
Il consigliere comunale chiede al Municipio di rivedere alcuni punti, che non favoriscono chi produce meno spazzatura

CHIASSO - La revisione del regolamento per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti di Chiasso ha lasciato perplesso Carlo Coen (PLR) che ha inoltrato al Municipio alcuni suoi dubbi e perplessità.

Stoviglie riutilizzabili - Tra i vari punti toccati, Coen commenta la raccomandazione di utilizzare unicamente bicchieri e stoviglie riutilizzabili in occasione di manifestazioni. Stando al consigliere comunale, i costi per l’uso di tali stoviglie «è molto elevato». Tuttavia in commercio ne esistono anche di biodegradabili «ad un costo accettabile». «Credo che un’alternativa ecologica esista; tuttavia ritengo che questa debba essere anche sostenibile finanziariamente, onde evitare di mettere a rischio la riuscita di un evento. Capisco che non si tratta di un’imposizione ma bensì di una “raccomandazione”. Ma vi rammento che stiamo preparando un “regolamento” e nei regolamenti ci sono le regole e non i consigli. Quindi bisogna inserire qualcosa di concretamente fattibile» ricorda Coen nel testo dell’interrogazione.

Tassa e tariffe - Il consigliere comunale ritiene inoltre prematuro parlare di perdite e recuperi in relazione alla tassa sul sacco che entrerà in vigore nel 2019. «L’entrata in vigore della tassa sul sacco nei Comuni limitrofi, porterebbe verosimilmente ad una diminuzione del cosiddetto “turismo del sacco”».

In ultimo Coen analizza le tariffe, che secondo lui metterebbero in difficoltà «le famiglie, senza favorire chi produce meno spazzatura. Mentre non si fa differenza tra le attività economiche soggette alla tassa: un negozio o un artigiano non hanno spazzatura come un centro commerciale, un ufficio non ha spazzatura quanto una banca, uno studio non ha spazzatura quanto una fabbrica o un industria. Mettere tutto in un unico calderone è irragionevole oltre che illogico. Tutto questo mette in forte difficoltà le piccole attività locali».

Il consigliere comprende il bisogno di coprire le spese, e che le nuove normative imposte dal Cantone abbiano stravolto gli equilibri «che avevamo costruito in tanti anni obbligando ad un abbassamento del costo del sacco e spingendo i Comuni ad aumentare la tassa base per coprire i costi. Ma così facendo non si incentiva ad avere meno spazzatura ma bensì il contrario visto l’alto costo della tassa base».

Pertanto Coen chiede al Municipio di rivedere i punti sopra elencati.

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