Per i Verdi bisogna fare di più e propongono alcune misure per ridurre l’inquinamento e dunque i danni alla salute
BELLINZONA - Il Piano di risanamento dell'aria messo recentemente in consultazione dal Dipartimento del territorio non piace ai Verdi, che tramite una presa di posizione sottolineano come si tratti di un piano «decisamente poco ambizioso ed insufficiente che non risponderà alle reali necessità».
Per i Verdi infatti bisogna fare di più: «Negli ultimi giorni il dibattito sui costi della salute è acceso, con proposte che rasentano il ridicolo, ma ci si dimentica di menzionare i 2 miliardi di costi per la salute annui in Svizzera direttamente riconducibili all'inquinamento atmosferico. La politica ticinese dimostra con questo piano di risanamento di non voler fare la sua parte né per la salute pubblica né tantomeno per ridurre i costi». Al contrario, «Il risanamento dell’aria deve diventare un obiettivo prioritario dell’agenda politica, tenendo in considerazione che i Piani di agglomerato e il piano energetico cantonale si sono rivelati strumenti poco efficaci per combattere seriamente l’inquinamento atmosferico».
Le proposte - “Bocciate” queste strategie, ecco le proposte concrete dei Verdi: istituire, durante le fasi di forte smog invernale, un divieto all’uso di caminetti che non fungano da riscaldamento primario. Inoltre estendere a tutto l’anno il divieto di gare motoristiche, ampliare significativamente la promozione della mobilità elettrica e approfondire le possibilità diplomatiche per richiedere all’Italia maggiori sforzi di risanamento dell’aria il Lombardia.
«Crediamo sia necessario istituire l’obbligo dei piani di mobilità aziendale per tutte le imprese con più di 50 dipendenti, di disincentivare i motori diesel riportati alla ribalta da diversi scandali sulle emissioni taroccate e di prolungare per due ulteriori legislature il sostegno finanziario a favore dell’efficienza energetica», conclude il comunicato.