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CANTONE«Situazioni simili non devono ripetersi»

14.09.16 - 09:56
Lorenzo Quadri interpella il Consiglio federale in merito alla decisione di scarcerare un cittadino iracheno, in prigione dal 2014 in quanto fiancheggiatore dell'Isis
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«Situazioni simili non devono ripetersi»
Lorenzo Quadri interpella il Consiglio federale in merito alla decisione di scarcerare un cittadino iracheno, in prigione dal 2014 in quanto fiancheggiatore dell'Isis

LUGANO - «Situazioni che non devono ripetersi». È categorico Lorenzo Quadri nel rivolgersi al Consiglio federale, chiedendo se questo intenda proporre modifiche legislative per meglio arginare il "nuovo" problema del terrorismo islamico in Svizzera.

Ad accendere la miccia dell'interpellanza del Consigliere nazionale leghista la decisione del Tribunale penale federale, avvenuta a pochi giorni dalla presentazione del "nuovo piano nazionale contro l'estremismo", di scarcerare un iracheno detenuto dal 2014 in quanto fiancheggiatore dell'Isis.

Una decisione alla quale l’Ufficio della migrazione e dell’integrazione del Canton Argovia si era opposto, disponendo nei confronti dell'uomo, giunto in Svizzera come richiedente l'asilo, la carcerazione fino al 30 ottobre in vista dell'espulsione. Almeno fino all'intervento del Tribunale federale, che ha ritenuto insufficienti le condizioni per la detenzione.

Mancanza di coerenza? - Si tratta di una situazione «compatibile con il voto popolare del 2010 sull'espulsione dei delinquenti stranieri?», chiede Quadri al Consiglio federale, invitando lo stesso a valutare l'ipotesi che «un cittadino iracheno, arrivato come asilante e condannato come fiancheggiatore dell'Isis» rimanga in Svizzera senza che la sua «pericolosità sia chiarita».

Il Consigliere nazionale pone inoltre l'accento anche sulla questione coerenza, chiedendo come sia possibile conciliare «i "piani" contro l'estremismo religoso" presentati» e la scelta del Tribunale federale di rimettere in libertà seguaci dell'Isis che «molto probabilmente rimarranno in Svizzera».

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