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CANTONEGiornata triste per i socialisti ticinesi

18.10.15 - 19:33
Il PS perde voti e si interroga
Giornata triste per i socialisti ticinesi
Il PS perde voti e si interroga

BELLINZONA - Questa di oggi è un'altra domenica avara di soddisfazioni per il Partito Socialista Ticinese.

Dopo la sconfitta alle elezioni cantonali di aprile, per il PS, che sta cercando la via del nuovo corso, il 18 ottobre non rappresenta la svolta sperata.

Queste elezioni non hanno regalato nessuna sorpresa. L'UDC ha vinto le elezioni, guadagnando un po' ovunque in Svizzera. A Friburgo, cantone del presidente Levrat, il PS ha perso un seggio in consiglio nazionale, guadagnato dall'UDC. A Svitto il capo del gruppo parlamentare socialista Andreas Tschümperlin ha perso il seggio in Consiglio nazionale a favore dell'UDC che quindi ottiene due mandati.

Lo spostamento a destra, ampiamente previsto da tutti i sondaggi, penalizza tutto il fronte progressista, PS compreso. Il presidente ad interim del Partito Socialista, Carlo Lepori, non nasconde la sua delusione: "Questi risultati presentano un quadro preoccupante davanti a un'avanzata delle destre".

Per il PS ticinese sono poche le consolazioni. GISO e PS internazionale hanno contribuito alla tenuta di un partito, che tuttavia rispetto al 2011 perde colpi (14,91% contro il 16,6% del 2011). La rielezione di Marina Carobbio Guscetti era scontata e il PS ringrazia il suo unico rappresentante al Consiglio Nazionale per il lavoro svolto e si congratula per la sua rielezione. Il presidente della deputazione ticinese alle Camere federali sarà in compagnia degli stessi rappresentanti dell'ultima legislatura ad eccezione di Marco Chiesa, che ha scalzato l'uscente Pierre Rusconi.

Per quanto riguarda il Consiglio degli Stati, Roberto Malacrida, che ha ricevuto 23.030 preferenze, ossia il 20,1% dei voti, parteciperà al ballottaggio "per rappresentare e sostenere le posizioni progressiste".

Per il PS si apre un ulteriore periodo di riflessione. Il risultato di oggi sarà tema di discussione nelle prossime settimane e si ripercuoterà sul congresso di gennaio, quando il PS lancerà l'appello alla riscossa e si preparerà per affrontare le elezioni comunali di aprile.

Fatto sta che, ancora una volta, ampi strati dei ceti meno abbienti e popolari, intimoriti dalla concorrenza degli immigrati e dall'ondata di profughi che sta attraversando l'Europa, hanno scelto l'UDC. Lo si evince anche dal sondaggio postelettorale di Tamedia, a cui hanno partecipato, a livello svizzero, oltre 35mila persone. Ebbene, i temi più sentiti dagli elettori sono stati l'immigrazione, i profughi e i rapporti con l'Unione Europea. E le ricette dell'UDC sono state preferite a quelle della sinistra. "E' facile scaricare le paure nei confronti dei lavoratori stranieri - ha commentato il presidente ad interim del PS, che ricorda, invece le proposte socialiste, ritenute più efficaci da Lepori "perché tese a rafforzare il mercato del lavoro interno". "Purtroppo questi partiti populisti, che difendono posizioni che potrebbero sembrare favorevoli ai meno abbienti, alla fine si dimostrano, contro i più deboli".

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